Delicata, Elegante, Femina: Ginevra ha pubblicato il suo nuovo lavoro, targato Asian Fake, ed è pronta a spiccare definitivamente il volo. Interessante fin dagli esordi, passa dall’inglese all’italiano e dimostra di saper fare altrettanto bene, se non meglio.
Femina, con una sola M per celebrare un libro della storica britannica Janina Ramirez e perché aveva un bel suono, contiene otto tracce e con ognuna di esse traccia un percorso celebrativo dell’essere donna, del femminile e del suo immenso potere. Anticipato dai singoli my baby!, cupido e 30 anni, va ascoltato con rispetto e attenzione, mentre sinuoso si muove esplorando la musica che accompagna il suo forte messaggio.
Ginevra traccia per traccia
Vedo le ombre della notte / ogni forma mi confonde
my baby! sa di quelle sfumature che al buio acquisiscono forme, non definite per loro natura e, per la stessa natura, propense a cercare quel che conoscono meglio. Musicalmente avvolgente, fiera dei suoi bassi e del suo graffiare.
Che dagli errori s’impara / solo per sbagliare ancora
Voce fluida, fluida l’elettronica che non ha bisogno di troppi artifici per celebrarla. ragazza di fiume è Milano e le sue donne, le loro contraddizioni, gli sbagli che non fanno imparare nulla. Appesa, apneica, un bianco e nero sommerso che vuole essere esplorato, ma con i tempi e i modi che deciderà di concedere.
Non sopporto la sensazione di restare ferma / a un semaforo che non cambia colore
cupido racconta di amori che iniziano lentamente, troppo lentamente, fino a che non esplodono senza possibilità di scampo. Più leggera nonostante il cuore pieno e trafitto delle canzoni che la precedono, ma scelta come singolo per ragioni non difficili da comprendere: resta in testa.
Se cerco soluzioni, non le trovo / se vince la ragione, sale il panico
Arriva la title track: femina. Le fiamme di ciò che è andato in fumo non riescono a portare a termine il compito, ingrato, di essere donna nel 21esimo secolo. Violenta pur senza alzare i toni, rivendica il diritto di esser donna, guardando con occhi sgomenti il punto, arretrato, in cui ancora ci si trova a muovere. Necessaria, purtroppo.
E quindi che dobbiamo capire? / se non guardare tutto dall’alto e lasciarci accadere?
Sonorità che mescolano gli anni Novanta al presente, cosa voglio cosa vuoi convince per confusione, intenzioni e un pizzico di stupore. C’è di nuovo l’amore di sottofondo, quello che di nuovo non sa da che parte deve andare, e nel frattempo va cercando anche quello per se stessa.
E adesso ho perso la memoria e non so più chi sono
Dolorosa, 30 anni inquadra l’essere eternamente figli anche quando non ci sono più mani più grandi a sostenerti. Una dedica, una pagina di diario, che riverbera e fluisce anche lei nel fiume di coscienza, cervello e cuore che rappresenta il disco.
Camminiamo sospesi sulla dinamite / anche se esplode in mille pezzi, siamo più vicini
Unico ospite di Femina è Colombre, che duetta con Ginevra sulle note de la verità. Poche parole, tante speranze e buone volontà. Volersi conoscere nonostante ci si conosca già, andare in profondità ancora e ancora, ma sempre andandosi incontro e mai allontanandosi.
Versami un bicchiere e scompariamo da qua / tanto la vita va, lei non si volterà per salvarci un’altra volta
Ritrovarsi risalendo la corrente, raggiungendo la fonte: non poteva che concludersi così questo viaggio sonoro e personale che è stato, come spesso si dice, breve ma intenso. Sono ventotto minuti, e ne vorresti ancora. In un momento musicale e storico in cui la propensione a skippare canzoni e persone senza nemmeno pensare, è un ottimo indizio.
Genere musicale: cantautrice
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