Gionta: sono un romanticone #senzacontesto

Abbiamo fatto una chiacchierata #senzacontesto con Antonio Francesco Daga, in arte Gionta, cantautore di Alghero che ha da pochissimo pubblicato un nuovo album intitolato Eyes of a desperate soul, un disco vario, ricco di influenze musicali, dal reggae alla dub, dall’elettronica al cantautorato, con elementi che vanno dal pop al tribale. Talvolta pare di essere sospesi, senza il sostengo della struttura canonica della forma canzone.
Ciao! Questa sarà un’intervista un po’ atipica: ti verrà chiesto di elencare e commentare cinque cose. Cominciamo:
Il disco che ti ha fatto innamorare della musica
Non posso davvero scriverne solo uno! Direi Led Zeppelin II e Led Zeppelin IV, ma anche The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd, Origin Of Symmetry dei Muse e, anche se sembra un off topic, Discovery dei Daft Punk.
Il film che riguarderesti all’infinito senza mai stancarti
Mi piacciono molto Il pianista e Salvate il soldato Ryan, però risponderei con Eternal sunshine of the spotless mind, sono un romanticone.
La canzone che ascoltavi più spesso da bambino
Da bambino c’erano diverse canzoni che ascoltavo spesso. Because The Night di Patty Smith è quella che più chiedevo a mia madre di ricantarmi. C’erano però anche With Or Without You degli U2 (tutta la loro discografia in realtà perché mia madre li ha sempre adorati), Amore Di Plastica di Carmen Consoli, Cambiare di Alex Baroni, varie dei Neri Per Caso e così via!
Quel libro di cui continui a rimandare la lettura
Il libro che non riesco mai a iniziare è Un nuovo mondo di Eckhart Tolle. È lì sul mio comodino ma ogni volta o sono preso da altro o dimentico che c’è e nel frattempo inizio un altro libro. In genere ciò che inizio lo devo finire, quindi questo libro continua a rimanere sul mio comodino in attesa.
Una foto senza nessun tipo di contesto

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