Le Solite Scuse è il primo disco del cantautore pugliese Grecale. Sette brani dalla gestazione lunga e travagliata che insieme rappresentano un percorso nel ricordo di ciò è si perso nel tempo, di tutto quello a cui non si è mai detto Addio. Un’esperienza di scrittura emotivamente importante in cui il passaggio al cantato in italiano, dopo il  precedente progetto in inglese Party Animal, ha definito una vera e propria messa a fuoco del pensiero dietro ogni composizione.

Tutti i pezzi sono stati composti con chitarra e voce ma nella produzione si è voluto sottolineare il legame geografico. Il collante dei pezzi è la presenza di campioni delle marce funebri tradizionali dei riti pasquali della settimana santa. La tromba presente in Gelsi è un campione estrapolato della marcia funebre “Jone” mentre in Venerdì sono presenti clarinetti trattati come fossero dei synth.

Grecale traccia per traccia

Partenza soffusa per il disco: Mai si circonda di suoni sommessi, lasciando emergere un tessuto cantautorale appoggiato su un background fatto di elettronica moderata.

Un po’ più mossa Venerdì, che si popola di piccoli scintillii sonori e di un beat più denso. Anche Stupida gode di ritmiche consistenti, ma anche il panorama sonoro è più affollato di impressioni, sempre senza uscire da un contesto morbido però.

La title track Le solite scuse è anche il brano centrale del disco, sia per posizione sia per importanza: costruito a salire, ma sempre piano, si riempie di senso e di suoni mentre parla di pellicine e capelli, in un crescendo piuttosto carnale a dispetto della tranquillità apparente.

Chitarra acustica e malinconia entrano tra I muri di casa, che assomiglia a una canzone di folk triste vecchio stampo.

Ritornano i synth all’interno di Gelsi, ed è un ritorno piuttosto glorioso: in una canzone che si autocostruisce pezzo per pezzo, si assiste a una crescita esponenziale sempre più avvolgente.

La chiusura è riservata al pianoforte di Abbracciami, una richiesta e una descrizione di vita quotidiana estremamente ricca di malinconia e sensazioni di tristezza dolce.

Disco breve ma interessante quello di Grecale, con una notevole consapevolezza nell’uso dei suoni. Le ispirazioni internazionali si fondono con i testi italiani in ottima armonia, producendo un lavoro mai banale e molto gradevole.

Genere musicale: cantautore

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