A distanza di 72 fasi lunari dall’ultimo singolo, Caporetto, e a 108 dall’esordio Immaginarie Linee Matematiche Tra Cielo E Terra, il progetto post-hardcore degli Heisenberg torna con Lunazione. Con l’aggiunta di una seconda chitarra la musica va alla ricerca di un maggiore impatto, articolazione e melodia.
‘Lunazione’, come il periodo di tempo durante il quale la Luna, veduta dalla Terra, attraversa tutte le sue modificazioni di aspetto e si riconduce in congiunzione eclittica con il Sole. Cinque pezzi che raccontano la ciclicità della vita, dove sono sempre presenti venature strumentali/post-rock che accompagnano lo spoken word che riporta sempre ai seminali Massimo Volume.
Heisenberg traccia per traccia
Si parte molto forte con Nera Era, che alza subito il livello del rumore e che grida forte nella prima parte. La seconda si fa più meditabonda, citando perfino Battisti.
Partenza più ragionata per Hringvegur, che poi però piazza esplosioni improvvise lungo il percorso, a minare una serenità del tutto precaria.
Si citano i CSI di Linea Gotica, nonché il Battiato di E ti vengo a cercare (coverizzato proprio dai CSI in quell’album) all’interno di Il Destino Non Tradisce, che parte recitata e si evolve con veemenza e senso del dramma.
Nel nome del rimane indeterminata nel titolo ma molto determinata per quanto riguarda le sonorità, con un drumming che sembra voler saltare fuori dal pezzo.
Si chiude con una rovente A Chi Mise Ricordi, una dedica piuttosto furibonda, con un mezzo recitato/urlato a tenere insieme un pezzo molto energico.
Il principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce come delle particelle subatomiche si possa conoscere posizione o velocità, ma non tutte e due.
Degli Heisenberg si conosce la velocità, intensa e feroce, con cui suonano. La posizione è ancora tutta da stabilire (hardcore? Post hardcore? Post post hardcore?) e tutto sommato neanche conta tantissimo. E’ chiaro che comunque, quando li si ascolta, sono già da un’altra parte, più avanti probabilmente.