Del Signor Uffa

Loro sono gli Humanoira, una piccola istituzione musicale di Livorno che sta per pubblicare un nuovo ep, in arrivo a metà ottobre per Alka Record Label. Il loro è un pop cantautorale intimo e allo stesso tempo divertente, ironico, di quell’ironia quasi paesana che la scena romana, nazionale, ha ormai debellato. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro riguardo il loro nuovo singolo, alcolici e Zen Circus.

Descrivete il progetto degli Humanoira a chi vi scopre per la prima volta con quest’intervista

Humanoira è una sintonia, che dura da oltre 20 anni e permette a due individui compagni di banco alle superiori, di continuare anche oggi a guardare fuori dalla finestra, durante una giornata di scuola. È qualcosa che è mutato con noi nel tempo, oggi è il pop ironico di Sorrisi & Canzoni. È stata sperimentazione, Noise, Post Rock.

Com’è la scena musicale livornese? Quanto gli Zen Circus hanno cambiato qualcosa?

La scena musicale livornese è sempre stata molto florida da quando ho ricordi. Motta, Bobo Rondelli Appaloosa, The Zen Circus livornesi acquisiti, Virginiana Miller, Nada, Enrico Nigiotti… Dicono niente!?! (e chissa quanti ne ho scordati).

Tanti progetti interessanti come The Jackie O’s farm, Giorgio Mannucci, 7 Years, Bonsai Bonsai, Cirque d’ Ess, Lupe Velez, Nu and The Thumbs Up , Siberia. Dal passato non dimentichiamo Piero Ciampi. Gli Zen Circus sono innanzitutto un esempio di talento e costanza impressionante.

Chiaramente non puoi fare il musicista senza queste due caratteristiche… e oggi si stanno godendo alla grande tutto quello che hanno seminato e che secondo noi meritano.

Nel 2003 o 2004 io e Riccardo accompagnammo ad Arezzo Wave i nostri amici Appaoloosa che erano in gara per il concorso, arrivati nella zona campeggio c’erano The Zen Circus, (se ben ricordo esclusi dalla manifestazione) a suonare tra le tende come se fossero a Wembley davanti a 80.000 persone. Stupendi.

In definitiva sono uno dei pochi gruppi famosi che rappresentano l’anello di congiunzione tra il rock italiano alternative anni 90/2000 e quello che oggi viene chiamato l’indie italiano.

Immagino che questo sia il periodo giusto per fare del cantautorato pop, no?

Accetto la provocazione. Si ineffetti il periodo è piu che giusto. Se non avessimo già alle spalle due dischi di pop/rock in italiano potrebbe quasi sembrare una trovata commerciale. Il che secondo me sarebbe piu’ che lecito.

Il fatto è che abbiamo sempre cercato di fare questo genere, soltanto che prima utilizzavamo chitarre piu distorte e un linguaggio piu duro.

Ci siamo addolciti anche caratterialmente e il passaggio al cantautorato è stato per noi un passo inevitabile.

Sembra che questo Tutto ok… Ma ti devo parlare!! sia un brano sull’incomunicabilità…

E in effetti un po lo è. Tutto ok è la fotografia di un momento. L’ultimo sesso fatto quasi per abitudine da una parte, con la speranza di sistemare le cose dall’altra.

Spesso nelle storie di coppia che durano da anni, la fine non è “ghigliottina”, ci si trascina per inerzia verso la fine. In questo limbo il rapporto spesso diventa dominante\dominato.

Chi comincia a pensare di riuscire a convivere cmq anche con “la costola rotta”. Chi non ha la forza di lasciare, ma cerca (con i suoi atteggiamenti), che sia l’altro a farlo. Dopo non so… ci sono molti finali possibili. È un brano arreso, più che triste.

Descrivete ancora una volta gli Humanoira, ma questa volta fatelo citando 3 nomi di alcolici e spiegandoci le vostre scelte

Bene, sceglierei un prosecco dal buon perlage a incarnare le punte ironiche, frizzantine e a tratti esilaranti dei testi di Riccardo e l’ autentica leggerezza con cui viviamo il progetto.

Al prosecco però, farà da contrasto un vino passito, o un porto.

Vini da meditazione, proprio perché dietro a questa ironia si celano in realtà anche molti spunti di riflessione, che cadono anche (ma sono di parte) in momenti piu poetici.

Ultimo, ma non meno importante un whisky invecchiato almeno 20 anni… come gli anni da cui ci conosciamo. Sicuramente il Talisker, il nostro preferito.

Anche se è spesso ben accolto, il gusto particolare può risultare una sfida per il bevitore/ascoltatore occasionale.

Ho fatto l’ intenditore ma per noi è ok anche il freschello da 1,90 €.

Cosa c’è nel futuro degli Humanoira?

Tante canzoni che sono state escluse dall’ep, e che vorremmo mettere in un disco vero e proprio. Un po’ di concerti per farci conoscere il più possibile.

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