Luna in Ariete è il titolo del nuovo disco di Ilaria Pilar Patassini, registrato in presa diretta in tre session live durante la gravidanza della cantante, vede la produzione artistica firmata dalla stessa autrice e da Federico Ferrandina, chitarrista e arrangiatore. Abbiamo rivolto qualche domanda alla cantautrice.
Siamo abituati al cantautore che diventa padre e regala una ninna nanna al figlio. Mi sembra che invece tu abbia legato la tua maternità al disco in maniera molto più integrale e intima. Ci spieghi perché e com’è andata?
Le canzoni erano già pronte e anche l’idea di registrare in presa diretta stava all’origine del progetto. Quando sono rimasta incinta è stato naturale inserire la gravidanza nel percorso di registrazione, questo inserimento ha di fatto messo ancora più in evidenza la natura di concept dell’album e del progetto, anche di quello visivo.
La gravidanza mi ha fatto di trovare una quadratura più ricca, anche se più faticosa. La canzone dedicata al tema (“Il suono che fa l’Universo”) è arrivata in coda e di fatto credo sia quella con la narrazione più inclusiva piuttosto che personale e quindi intima. Trovo al contrario che ci sia molta più intimità in altre delle canzoni della tracklist.
Non me ne intendo di astrologia. Che cosa comporta avere la “Luna in Ariete”?
Non me ne intendo neanche io in realtà, ma quando mi è stato fatto notare che secondo l’astrologia il mio solo fuoco presente – quello dell’Ariete – si accompagnava alla Luna, che è un astro freddo, mi sono incuriosita. Chi ha la luna in Ariete pare sia testardo, impulsivo, insofferente all’autorità, soggetto a colpi di testa, insomma un casino. Ma ci ho visto lo specchio delle mie tante contraddizioni e battaglie interne. La canzone è arrivata da sola.
Maternità a parte, sono molti gli argomenti che sono trattati dai testi del tuo disco. Se dovessi scegliere, qual è il tema (se ce n’è uno solo) sul quale ti viene più naturale scrivere?
Credo che i sentimenti rimangano saldamente al comando, anche se i miei testi spaziano moltissimo. Ma del resto non sono forse tutte le canzoni, canzoni d’amore? Anche quelle di impegno civile o che descrivono una storia terza o di un momento con se, non sono forse canzoni d’amore ?
Come nasce il tuo ultimo singolo “Nessun tempo si perde”?
È l’unica canzone dichiaratamente d’amore dell’album, ma non è un brano sentimentale, è la descrizione di un innamoramento arrivato in maturità. È per questo forse che non ci sono né malizia né proiezione dentro ma, anzi, direi che è una canzone scanzonata, felliniana e irriverente ma non per questo meno romantica…
Tre nomi di cantanti/cantautrici italiane che in qualche modo accendono la tua attenzione.
Faccio tre nomi di artisti in attività. Carmen Consoli, Paolo Conte, Veronica Lucchesi (de La Rappresentante di Lista).