Ariete e le sue Mille guerre in copertina della nuova #incontrixsingoli, la playlist perfetta per ogni età. Tanto non c’è un’età in cui non ti spezzino il cuore, no?

Ariete, “Mille guerre”

“Dai non dirmi che mi ami anche tu stasera/perché non vuoi rovinare quest’atmosfera”: Mille guerre è il nuovo singolo di Ariete, in arrivo dal suo disco 18 anni. Un’onda fresca e giovane ma anche un po’ depressina e disagiata, come si conviene alla gioventù contemporanea. Ariete comunque si conferma uno dei nomi più promettenti su piazza al momento.

Germanò, “Caramella”

Viaggi a Londra e parecchio synth pop per Germanò, che offre la sua Caramella (però io non lo conosco personalmente, quindi tendo a non accettarla, tra l’altro da come ne parla non sembra proprio proprio una caramella, ecco). Ritmi veloci e anche qualche indizio di new wave in un singolo svelto e molto agile.

Fosco17, “Le mie canzoni amare”

Fa male il cuore, a Fosco17, e già per questo merita un posto in questa playlist. Poi c’è tutto un campionario di depressioni che sottolineano le amarezze di essere stato lasciato, benché poi la musica del brano non sia affatto tristissima. Ma del resto è lo stesso Fosco17 a spiegare: «Come i film di Sordi o di Villaggio, non c’è sempre bisogno di raccontare in lacrime le cose tristi: le mie canzoni amare è un pezzo tragicomico. E come la voce di Mina o quella di Celentano, a volte il modo migliore per far piangere è ridere: le mie canzoni amare è un pezzo agrodolce. »

Ciliari, “Nebbia”

Una voce un po’ da crooner e l’aria di chi ne ha viste molte, ecco Ciliari con la sua Nebbia. Domenico “Domi” Tinelli, cantautore pugliese di base a Milano, già frontman de Gli Amanti, racconta di un amore complicato e a distanza.

Ci sono periodi in cui la mente è annebbiata, in cui riusciamo a vedere solo quello che vogliamo vedere, quello che ci fa comodo, quando in realtà basterebbe davvero poco per stare bene.” racconta Ciliari “La consapevolezza spesso arriva quando qualcosa finisce, e allora cerchiamo di comprendere cosa abbiamo sbagliato, cosa è andato storto, e l’unica cosa che possiamo fare è ammettere i nostri errori. E quando finalmente riusciamo ad accettarlo, tutto si fa più chiaro, il dolore si fa esperienza, e anche la nebbia si dirada.

Blank, “Come fai tu”

Canta un po’ a mezza bocca Blank in questa Come fai tu, triste e parecchio oscura, che rimpiange un carattere non proprio morbido ma che non si riesce a cambiare. Il brano è pubblicato da MA Records in distribuzione Sony Music Italy ed è un assaggio di quello che sarà il primo ep della coppia Blank e Ali3n, che vedrà la luce i primi mesi del 2021, dopo la pubblicazione di diversi singoli che hanno portato il duo, in questa difficile estate passata, a esibirsi in apertura a Elodie durante l’Indiegeno Fest 2020 nell’affascinante location del Teatro Greco di Tindari.

Solisumarte, “Stare lucido”

Solisumarte pensa continuamente a quella catena che non ha inoltrato nel 2007. E chiama il nuovo singolo Stare lucido. Non sembra esserci grande relazione fra le due proposizioni, ma non è che la musica indie si nutra per forza di logica consequenziale. “A volte nella vita si ha la sensazione di aver sbagliato strada, di aver fallito gli obiettivi prefissati. Quindi ci si lascia andare, cercando di perdere quella lucidità che ci porta a ripensarci continuamente. Non è sempre un bene, ma staccare le spina per un po’ a volte è necessario per ricominciare con la giusta attitudine”.

Gianluca Amore, “Masochist”

Ok, di solito non includiamo nella #incontrixsingoli brani in inglese. Ma ragazzi, qui siamo a uno che si chiama Gianluca Amore e che parla di masochismo nel suo ultimo singolo. E’ sostanzialmente perfetto: il nuovo singolo, Masochist appunto, ha un taglio tra pop e r&b con una buona linea di basso.

Così ce la racconta il comunicato: “Masochist parla, in maniera ironica, di uno stato mentale ed emotivo per il quale siamo inconsciamente attratti da qualcosa che ci fa soffrire; il brano racconta la fine di una storia, dal punto di vista di chi lascia: il protagonista è finalmente libero di fare ciò che vuole ma l’unica cosa che riesce a provare è dolore, realizzando di essere innamorato dell’idea di essere depresso”.

DiMeglio, “Tanto ormai”

Chitarra acustica, voce e un bel carichetto di tristezza per DiMeglio, con il suo nuovo singolo Tanto Ormai. “Tanto ormai – racconta DiMeglio – è un brano che sogna, ma tiene i piedi a terra. Non diventa trascendentale, ma si fa spazio tra gli ideali dei giovani d’oggi alle prese con il precariato, l’ansia, l’impossibilità di raggiungere i propri scopi e un forte senso di rassegnazione. Quante volte abbiamo detto: “Tanto ormai, questa cosa non può cambiare…” Il brano è più di questo: è una lucida considerazione di uno spettro sociale che incombe nell’animo giovanile e si scontra con il paragone dell’operato delle precedenti generazioni e con la costante ascia del fallimento, che preme sul collo del futuro“.

Francesco Lettieri, “Caro me del futuro”

Ma guardiamo al domani: Francesco Lettieri scrive Caro me del futuro, una canzone torrenziale come una lettera e viceversa. Ok, ma perché dovremmo occuparci di quello che essenzialmente è un soliloquio? Be’ perché ne è venuta fuori una ballata intensa e significativa. Il giovane cantautore, già vincitore assoluto di Musicultura 2019, si è aggiudicato un gran numero di altri riconoscimenti tra cui il premio A.F.I., il premio Warner Chappell come migliore autore al Premio Bindi e il principale riconoscimento del Premio Pierangelo Bertoli.

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