Venticinque anni e un pianoforte: Giulia Mazzoni ha scelto di concentrare le sue composizioni in un disco, Giocando con i bottoni, che ha avuto riconoscimenti e apprezzamento anche in ambito, diciamo così, “pop”.

Il disco d’esordio  è uscito da qualche mese, ma continua a partorire singoli, come “Where and when?”, dedicato a Michael Nyman e accompagnato da un video delicato e piacevole, firmato da Fabrizio Cestari. Abbiamo scambiato due chiacchiere con Giulia.

Mi puoi riassumere la tua storia fino al tuo esordio discografico?

La mia avventura musicale inizia molti anni fa. Durante una ricreazione (alle scuole elementari) rimasi catturata dal suono del pianoforte. Ricordo che in un’aula stavano provando la “Ninna nanna” di Brahms.

Da quel momento ogni volta che potevo, ogni minuto disponibile andavo in quella stanza e giocavo con il pianoforte. Un gioco all’inizio libero e inconsapevole ma importante. Successivamente ho rivelato il mio segreto ai miei genitori, esprimendo il desiderio di studiare musica, e così è stato. Mi hanno appoggiata e permesso di coltivare questo amore iscrivendomi alla scuola di musica Verdi di Prato, la mia città, e poi successivamente al Conservatorio Verdi di Milano.

Dopo concerti, spettacoli, vari progetti musicali, porte aperte e chiuse, riesco a far ascoltare un mio progetto a quello che poi sarebbe diventato il mio produttore, che ha creduto in me e nel mio lavoro permettendomi di realizzare un sogno.

Esce così il disco “Giocando con i bottoni”, un album che è la sintesi di questo percorso. Una prima tappa del mio viaggio che racconta attraverso 14 composizioni per pianoforte la mia vita di ieri e di oggi.
Dall’uscita del disco sono accadute tante cose belle e inaspettate.

Il tuo album ha avuto una buona accoglienza, il che non era scontato trattandosi di un lavoro esclusivamente strumentale.
Quali erano le tue aspettative e come giudichi a posteriori tutta l’operazione?

Sono molto felice per quanto accaduto fino a oggi. Mi sembra di vivere un sogno continuo. Onestamente, non me lo aspettavo proprio. Le mie aspettative sono quelle di continuare questo percorso, migliorandomi sempre e ricercando ogni giorno idee e spunti nuovi.

E’ uscito da poco il video e il singolo “Where and when?”, in cui si intrecciano omaggi, rapporto con l’arte e… gli angeli. Mi puoi raccontare tutta l’operazione, compreso il video?

“Where and When?” è una composizione nata dall’amicizia con il Maestro Michael Nyman. Ho dedicato questo brano a lui, dato che «where and when?» è la domanda che ci poniamo ogni volta che dobbiamo vederci, considerata la distanza geografica che ci divide.

Il videoclip nasce da una conversazione con il regista Fabrizio Cestari, che è riuscito perfettamente a ricreare il mio mondo. Abbiamo iniziato a sviluppare l’idea di una bambina che inizia a camminare in un ambiente surreale, dove incontra creature meccaniche, rappresentate dalle opere d’arte di Franco Losvizzero (il regista ha deciso di inserire questo elemento conoscendo il mio amore per l’arte).

Inseguendo il suono di un pianoforte, la bambina arriva in una sala dove ci sono delle ballerine classiche e una pianista. Catturata dalla musica e dall’arte, cammina lentamente verso la pianista, fino a sedersi di fianco a lei. Si appoggia e togliendosi il cappotto mostra le sue ali di angelo.

Un video che lascia spazio all’immaginazione e all’interpretazione personale. L’angelo raffigura quello che la musica rappresenta per me, un angelo custode. Penso che questo video mi rappresenti molto bene e che dipinga alla perfezione la mia musica.

Credo che il fatto più sorprendente della tua carriera finora sia che tu, giovanissima, ti sia aggiudicata il Premio Ciampi per la miglior versione di una canzone dedicata al cantautore toscano. Mi puoi raccontare come hai conosciuto le sue canzoni?

Ancora non ci credo di aver vinto questo premio così importante.
Non me lo aspettavo. Decisi di mandare la mia versione per pianoforte di “Quando il giorno tornerà” senza grandi aspettative.
Silenzio per mesi fino a quando una mattina non mi chiamano dicendo che avevo vinto.

Mi ricordo che risposi di smetterla di scherzare, credevo che fosse un amico che mi faceva uno scherzo invece non era così. È stato un onore poter rendere omaggio a questo grande artista. Ho conosciuto la musica di Piero Ciampi tra le mura domestiche grazie ai miei genitori.

Immagino che la tua routine sia differente rispetto a quella degli artisti “pop” che ragionano per album-tour-album, ma… stai già pensando a un disco nuovo oppure ti stai godendo gli ultimi fuochi del tuo esordio?

Sto lavorando al secondo disco, ma nel frattempo continuo a studiare duramente e a promuovere il disco “Giocando con i bottoni”. Tra i miei prossimi appuntamenti, ci sarà quello dell’11 luglio al Ravello Festival, una cornice magica. Non vedo l’ora!!