Curiel 45 è l’album d’esordio di Giacomo Toschi, in arte JackTea, cantautore romagnolo classe 1993 dall’attitudine vintage. Oggi TRAKS ospita l’anteprima esclusiva del disco.

La poetica dei suoi testi spazia dalle storie personali, al rapporto della sua generazione con i social, all’amore e alla disillusione; mettendo a nudo, attraverso l’ironia e la pratica del détournement di stampo situazionista, le contraddizioni di questa società, che come un funambolo, fatica a mantenere l’equilibrio tra realtà e finzione, tra sostanza e apparenza. 

La musica, cucita sopra i testi, è il risultato dei variegati generi musicali ascoltati e suonati in tanti anni di studi ed esperienza sui palchi. Otto canzoni per un sound che spazia dalle sonorità del cantautorato italiano degli anni ‘70 e ’80, alla musica pop/rock, con sfumature di funky, r’n’b e atmosfere di archi appartenenti al mondo cameristico.

Il nome, che all’apparenza è solo un indirizzo, rappresenta la genesi del disco stesso e del mio essere cantautore. Perché proprio dall’appartamento di Via Curiel 45, dove ho trascorso i primi mesi della pandemia, ho guardato il mondo dalla finestra, e più il lockdown mi teneva chiuso in casa, più cresceva la mia necessità di raccontare il mondo, il MIO mondo, forse perché in quel momento lo sentivo lontano, forse per ricordare la normalità della vita al di fuori di quelle mura. Scrivere queste canzoni in quel momento è stato come uscire finalmente fuori e respirare, e attraverso le canzoni provare a rivivere, almeno dentro di me, quella vita, normale e scontata fino a qualche mese prima, ma che in quel momento sembrava più che mai spaventosa e incerta

JackTea traccia per traccia

Con un’aria decisamente blues, il disco si apre con le note profonde del basso di Anni Miei, che nei cori si sdoppia e acquista un sapore psichedelico. Si parla di ossessioni e di relazioni perdute, allargando un po’ lo sguardo. Sax e chitarra si occupano di fornire un’uscita epica e un po’ 80s.

C’è ancora il basso, ma a ritmi più alti per la tagliente Confessionale, che trasmette messaggi e consigli con un piglio piuttosto sbarazzino, con riferimenti evidenti a ben note trasmissioni televisive.

Arriva la banda, quasi la fanfara, per La Prima Volta, che ha solidi riferimenti americani e vintage. Una serie di “prime volte” si allineano nel racconto del brano, che oscilla morbido e descrittivo.

Lunga digressione quella di Charlie e le more, che ha un’introduzione musicale piuttosto estesa, poi arriva il cantato con mood molto malinconico, mentre l’organo si occupa di sonorizzare. Gli archi poi sollevano il brano verso altezze diverse.

Diverse intimità si sfogliano in Addosso, che parla ancora di dolore e di ferite, alzando un po’ la voce e il drumming, con la chitarra che regala ulteriori scampoli di elettricità.

Si procede con i Pensieri in musica, tranquilla ma soggetta a qualche momento più concitato, alla ricerca di che cosa rende felici nelle notti in cui non si riesce a dormire.

Tastiere, archi e inquietudine per Dentro allo schermo, una delle situazioni più oscure del disco, dalla quale si emerge con la forza di qualche aneddoto in giro per l’Europa.

La chiusura del disco arriva con Va bene, sorta di resa finale che si consuma mentre l’ultimo treno passa e il sax regala qualche sensazione notturna.

Buon lavoro d’esordio per JackTea, che lavora su una base blues per costruire sonorità differenti, articolando arrangiamenti interessanti e intelligenti.

Genere musicale: blues, r&b

Se ti piace JackTea ascolta anche: Voodoo

Pagina Instagram JackTea

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