Si chiama Eat the Leech il nuovo album dei Jellygoat, quartetto alternative rock di Milano con alle spalle un ep da sette tracce. Eat The Leech è stato registrato live a giugno 2017 presso AEmme Recording Studios di Olginate (LC), mixato e masterizzato da Salvatore Addeo.
Dice la band: “Contiene pochissimi over-dubbing e tanti errori, ma tant’è, non siamo un gruppo perfetto. Abbiamo però cercato di mantenere l’impatto e la botta di un concerto dal vivo.”
Jellygoat traccia per traccia
La traccia d’apertura, Perfect, mostra tutte le connessioni dei Jellygoat con il metal tradizionale, con un brano diretto e potente. Al contrario, la seguente Hate You mostra una faccia un po’ diversa, più inquieta, più vicina al grunge, anche se non meno aggressiva.
My Song disegna un percorso alternative rock che fa pensare agli anni Novanta e agli Incubus in particolare. Molta elettricità nell’apertura di Morning Light, che rotola su se stessa con una certa forza interna, fino a un finale prolungato e sempre più acido.
Acidità che si conferma in Devil’s Slice, ancor più apertamente influenzata dal grunge (soprattutto di marca Pearl Jam). Si rallenta, ma in modo inquieto e molto elettrico, con Brand New Start, non particolarmente ottimista a dispetto del titolo. La chiusura del disco è riservata a Out Thrown (outro), placida e acquatica, disegnata su morbidezze acustiche.
Buon secondo episodio, quello dei Jellygoat, che riescono a navigare attraverso le proprie influenze senza farsene schiacciare. La registrazione live mantiene il disco fresco e “vero”.