Kill Dafne: tacciono i discorsi e parlano gli strumenti

Tantissimi concorsi vinti, un ep in giro da qualche tempo e ora un singolo, Il mare in testa, che sta iniziando a girare parecchio: i Kill Dafne sono un quartetto di origine bresciana, che è vicino al rock ma che sa scrivere testi, in italiano o in inglese, molto significativi. Li abbiamo intervistati.

Ci raccontate chi sono i Kill Dafne? 

Siamo un quartetto rock nato 5 anni fa: sin da subito ci siamo focalizzati sulla creazione e l’arrangiamento di brani originali, concerti live e concorsi per far conoscere a più persone la nostra musica. Ogni membro della band ha gusti, una visione del mondo e una formazione musicale differenti: Elisa (basso) viene dal metal, Michele (chitarra) dall’hardcore, Francesco (batteria) dal blues, Fabiana (voce e chitarra) dal pop, ma questa eterogeneità si amalgama ed equilibra nel momento in cui tacciono i discorsi e parlano gli strumenti.

“Il mare in testa” sembra “figlia” di un litigio coniugale… Come nasce? 

Il mare in testa è una canzone scritta a inizio marzo 2020, quando la pandemia iniziava a delinearsi in tutta la sua drammaticità. È il punto di vista di una persona che fa i conti con le dinamiche problematiche di coppia e, in un attimo di lucidità, complice il cielo terso simile al mare calmo, cerca la tregua e la serenità, invitando il partner a godersi quel momento prezioso e sospeso insieme, un presente da difendere finché durerà. Lo zoom si allarga poi al concetto di famiglia responsabile, sia essa naturale, allargata, divorziata, di fatto, congiunta. Il desiderio di avere un figlio quanto quello di una separazione potrebbero essere finali plausibili.

Il singolo è in italiano ma cantate spesso anche in inglese. Come fate convivere questo dualismo e prenderete mai una scelta definitiva? 

La scrittura in italiano ha sollevato qualche dubbio iniziale di collocazione nella scaletta o di percezione, ma poi ci siamo resi conto che inglese e italiano possono convivere e, anzi, creare momenti dinamici nella scaletta. Perché scegliere quando possiamo giocare con più strumenti? Con il primo singolo autoprodotto Amore, comprami agosto, uscito a maggio con un videoclip in stile cartoon realizzato dal nostro chitarrista Michele, abbiamo ricevuto moltissimi buoni riscontri e questo ci ha spronati a continuare. In realtà continuiamo a scrivere sia in italiano sia in inglese senza variare la nostra energia, ciò che sicuramente sicuramente si è approfondito è la ricezione del nostro messaggio da parte di chi ci ascolta e ci ascolterà.

So che avete in cantiere molte altre canzoni. Qualche anticipazione? 

Dopo due ep in inglese e due singoli in italiano stiamo lavorando al disco in italiano, insieme ad altro materiale in inglese. Siamo inoltre stati invitati a omaggiare una band della scena indipendente bresciana con una cover in memoria del cantante, scomparso vent’anni fa.

Il 2020 è andato com’è andato. Che cosa vi augurate per il ’21? 

Ci auguriamo di avere la salute e l’entusiasmo necessari per continuare a fare musica nuova insieme, possibilmente sul palcoscenico.

Pagina Facebook