Esce il video dell’ultimo singolo di Kuni, Showu – un brano delicato e introspettivo che svela un’altra sfumatura del suo carattere, un aspetto più riflessivo e analitico, per un clip la cui regia è stata curata da Andrea Ricciotti.
Stanca di nascondersi dietro le aspettative degli altri nei suoi confronti e dei vorrei e potrei, decide di affrontare la paura di ritrovarsi da sola al buio e si ribella a questa condizione. Come nasce l’idea del videoclip? Kuni stessa racconta che tutto è partito da una poesia di Charles Baudelaire.
«Et le ciel regardait la carcasse superbe/Comme une fleur s’épanouir»
Showu è una canzone che parla di concedersi una possibilità. Nello specifico, quella di riprendersi il proprio tempo e il proprio spazio dopo che le relazioni potenzialmente nocive a cui ci siamo dedicati ce li hanno sottratti. C’è un’immagine a cui mi sono legata subito molto, dalla prima volta che mi è entrata negli occhi. L’ho trovata in una poesia di Baudelaire intitolata “Una carogna”. Due amanti si soffermano a osservare un animale in putrefazione su un prato e, per descriverlo, il poeta usa la metafora di un fiore che si apre al cielo.
Credo che quest’immagine racconti perfettamente il tipo di sensazione che ho provato scrivendo Showu: ero io quella carcassa allo stesso tempo priva di vita e pronta ad aprirsi alle possibilità, come un fiore. Per ricostruire questa piccola, ma per me molto importante narrazione ho scelto di lavorare con Laura Stracapede e Andrea Ricciotti. Laura è un’abile conoscitrice del mondo vegetale e, specialmente, floreale.
Fotografa, stylist e artista, ha creato gli abiti che indosso nel video lavorando e cucendo a mano ogni singolo pezzo di natura che abbiamo scelto insieme. Andrea è un regista e montatore esperto, che ho avuto la fortuna di conoscere con il mio lavoro. Non potevo sperare in un incontro che fosse più adatto alle mie necessità di quello che ho fatto con la sua delicata e attenta visione, con la sua cura e la sua precisione