La recensione: “Electric Countryside”, Jail Underdog
Esce domani ufficialmente Electric Countryside, ep dei Jail Underdog che TraKs ospita in anteprima. La band nasce nel 2010 e impronta il proprio suono a un punk rock piuttosto aggressivo, ma con punte di originalità piuttosto spiccate.
L’ep contiene cinque tracce, registrate e mixate da Sauro Mori, masterizzate da Carl Saff e prodotte da Icore Produzioni & Toxic Sele Crew.
Si parte con Countryside of me, che nell’introduzione tiene fede al proprio titolo, con sonorità country-folk, che però presto si elettrificano.
Carote & Liquori (cantata quasi tutta in inglese, a dispetto del titolo) si muove sul piano di un rock a velocità piuttosto alta, che a dispetto dell’impostazione punk, con le classiche accelerazioni, non disdegna gli assoli di chitarra.
El Guero parte piano per poi aumentare i giri del motore: nelle parti molli della canzone si capisce come l’influenza punk sia di tanto in tanto filtrata attraverso idee che si possono accostare al primo grunge (Alice in Chains, Soundgarden).
Si torna poi a correre con Overnight, che accetta pochi compromessi ma mette in mostra anche una vocalità di tutto rispetto. Si chiude con Abandon’s Trail, che in parte riprende la tematica far west e che si stacca dal resto dell’ep per i suoi colori da ballata acustica, in grado di mostrare un lato molto più intimista della band.
L’ep è un assaggio molto gustoso delle qualità della band, in grado di mostrare panorami molto diversi pur partendo da un genere in teoria molto “granitico” come il punk rock di matrice americana.
La sostanza della band è già del tutto evidente, il fatto di non essere integralisti è sempre un vantaggio, le porte sembrano aperte anche per ulteriori evoluzioni future.
Comments
icoreproduzioni
L’ha ribloggato su ICORE Produzionie ha commentato:
I Jail Underdog stimolano ancora belle parole!
Su MusicTraks.
Grazie Fabio!