Si chiamano Hombre Lobo, e dal nome si potrebbe pensare a una band che fa tex-mex oppure hard rock: in realtà, come largamente dimostrato dal loro ep omonimo, il loro genere è un alternative rock con venature autoriali.
Gli Hombre Lobo nascono alla fine del 2013 dall’incontro di Filippo Milanesi (ex Walla Walla) e Angelo Lozietti ai quali poi si aggiungono Lorenzo Cardeti (che insieme ad Angelo Lozietti sono anche il duo di dj SuicideMachine2.0) e Lorenzo Nocentini.
L’ep si apre con Tempo, che parte minimalista e poi aggiunge caratteristiche rock all’assunto, finendo in un trionfante finale di chitarre e batteria.
La struttura del climax evidentemente si adatta bene ai brani della band, che concede una replica su Strade, che però è soffusa di malinconia e prende una via più tortuosa per arrivare all’inevitabile esplosione sonora (e non solo sonora).
Disgiunti cambia struttura e atmosfera, adattandosi a un rock organico e veloce. L’ep trova la propria chiusura su Chiodo, che in qualche modo richiama le idee base dei primi due brani, con una crescita contrassegnata da chitarra e voce dai suoni incattiviti.
Si deve sottolineare come il gruppo aretino canti testi ricchi anche di romanticismo struggente (oddio, meno romantico il finale di Strade) senza cadere nel melenso, con un pizzico di ingenuità che non guasta. Dal punto di vista musicale magari non si inventa nulla, ma il tappeto sonoro è tessuto con attenzione e il disco ha un buon impatto.
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