E’ uscito da pochi giorni La prima volta, terzo disco del cantautore Filippo Andreani. Ispirato da “Il coraggio del pettirosso” di Maurizio Maggiani, in realtà il disco suona anche un po’ come un’antologia alla Spoon River.

Protagonisti dell’album sono infatti alcuni personaggi che hanno concluso il loro percorso e che si sono distinti per imprese ma anche per il fatto di essere un po’ “laterali” e comunque contro.

E’ Canzone per Delmo che apre il disco: singolo, duetto con Marino Severini dei Gang e canzone melodica e struggente dedicata ad Adelmo Cervi, figlio di uno dei fratelli Cervi, eroi della Resistenza.

Segue E Roma è il Mare, morbida benché  immersa nei fuochi del terrorismo e degli anni Settanta, con la citazione dell’attivista Valerio Verbano, ucciso dai terroristi di destra. Piuttosto allegra Che la terra ti sia lieve, dedicata a Gianni Brera, che con passo svelto cerca di immergersi nel mondo del grande giornalista.

Gigi Meroni, è invece la ballata intitolata alla talentuosa e sfortunata ala del Torino degli anni Sessanta, morto a ventiquattro anni ma nato a Como, così come Andreani.

Si cambia orizzonte, anche sonoro, con Il prossimo disco dei Clash: la canzone è un po’ più robusta, ma non assomiglia proprio a un brano punk. Nel pezzo si parla di sindacati e di nostalgia a un passo un po’ più svelto.

Tito accenna a influenze reggae e si infarcisce di citazioni (si va da Jannacci a Moby Dick, di nuovo ai Clash e ai CCCP). Più indurito il sound di Veloce, il pezzo più aggressivo del disco.

Lettera Da Litaliano è invece dedicata allo sfortunatissimo cantautore livornese Piero Ciampi (che per un po’ in Francia si fece chiamare Piero Litaliano).

Si torna a parlare di calcio (in realtà si è smesso di rado) con Numero Nove, dedicata a Stefano Borgonovo. 20 gennaio 2014 conclude il disco con l’aiuto del pianoforte e con una summa di dediche e di sensazioni.

Fare un disco “biografico” è un rischio: l’agiografia è sempre dietro l’angolo. Andreani prova a sottrarsi al rischio rimanendo ancorato al concreto delle vite che racconta. Anche gli elementi sonori sono spesso semplici ma senza cadere nel banale.