E’ uscito da qualche giorno Self portrait, nuovo ep dei cagliaritani The Wheels, già attivi dal 2011. Il pop rock della band si configura in tono più ottimista rispetto all’esordio del 2013, Here and nowhere.
L’ep si compone di cinque canzoni in cui si intuiscono con chiarezza le influenze internazionali e in cui si apprezza il suono pulito e l’attenzione alla melodia.
Anyway apre con chitarre rumorose ma gentili, come del resto sarà per tutto l’ep. C’è un quid dei primi Coldplay nel sound di questa band, nonché qualcosa dell’ondata acustica che ha percorso il sound britannico nei primi anni Duemila, anche se l’elettricità è ben presente in questa traccia come nel resto del disco.
Real real condition ha l’aspetto della ballata, con un retrogusto beatlesiano e non priva di nerbo. Ego procede su toni morbidi e distesi, con un percorso punteggiato dal pianoforte.
Si passa così a Carry on, che ha un incedere accelerato e incalzante, utile a effettuare un breve viaggio ricco di energia e di buone sensazioni.
La chiusura è affidata a The Best is Yet to Come, probabilmente il brano più pop dell’ep, dotata di una certa veemenza mai esagerata, con cori ancora una volta un po’ Beatles, e con chitarre più contemporanee.
L’ep non vincerà premi per l’esagerata originalità, ma non è questo che il gruppo cercava. Va piuttosto notata la capacità di costruire strutture solide ed equilibrate, piacevoli e ben temperate.