Un atteggiamento particolarmente rock, un ep d’esordio che suona piuttosto neogrunge, una seconda opportunità, almeno a giudicare dal nome: ecco i Secondchance, che hanno appena pubblicato One by One (qui la recensione con streaming). E che hanno risposto alle nostre domande.
Mi potete raccontare la storia della vostra band?
Siamo un gruppo di cinque ragazzi, ci conosciamo da una vita, tutti e cinque amiamo la musica; insomma crescendo la scelta di suonare insieme è stata quasi una tappa obbligata, qualcosa che ci siamo sentiti di fare con naturalezza.
Data di fondazione 9 Aprile 2011: c’è stato un periodo di assestamento poi siamo diventati in fretta la formazione attuale. Siamo nati con un altro nome, poi una serie di eventi ci ha portato a cambiarlo e col cambio nome abbiamo ricominciato da capo.
Più seriamente, più motivati, con degli obiettivi fissi in testa, ci siamo dati una “seconda possibilità” e ci siamo dati da fare. Questo nostro primo ep è il punto di arrivo di questo “rinnovo” e il punto di inizio per il futuro.
Nelle vostre canzoni si sente molto forte la nostalgia per un rock anni Novanta e anche più in là: quali sono i vostri punti di riferimento musicali?
Escludendo la passione comune che abbiamo per generi come l’hard rock moderno, l’alternative metal, fino ad arrivare a generi più spinti, ognuno di noi ascolta cose diverse.
Fabio e Jacopo hanno in comune per esempio anche la passione per la musica cantautorale, molto più vicina al pop rock, spesso musica acustica (Damien Rice e John Mayer per esempio), ma in generale tutti ascoltiamo un po’ di tutto e credo che nei nostri pezzi questo si senta.
Parlando dell’influenza della musica degli anni ’90, be’ sicuramente ci sono gruppi che in quel periodo hanno scritto una delle più belle pagine del rock (per esempio i Nirvana) e sicuramente qualcosa proviene anche da lì.
Poi ci sono gli Alter Bridge, una delle poche cose su cui andiamo d’accordo sono loro. Visti live un sacco di volte ci ispirano nella musica, nei temi, nel mood, nella vita.
C’è chi dice che facciamo Post Grunge Americano, chi Modern Hard Rock/Metal o chi semplicemente Alternative Metal…non ci vogliamo inscatolare in una definizione anche perché anche solo nell’ep ci sono 5 generi diversi di canzoni.
“Home” è una ballata classica davvero old style: come nasce e che cosa racconta?
Home nasce come una canzone acustica, all’inizio era stata concepita con delle parti di armonica al suo interno (per tornare al discorso delle mille influenze diverse), poi abbiamo deciso di renderla un po’ più elaborata e costruirla un po’ meglio, e anche grazie al nostro produttore (Blanco aka Andrea Gargioni) è nata la Home che è presente sul disco.
Il pezzo, parla di come spesso ci si trova in una situazione dalla quale non si vede una via di uscita, poi improvvisamente, quando non te lo aspetti, incontri una persona che ti stravolge la vita, e ti senti al sicuro, protetto, come se fossi a casa.
Avete già altro materiale pronto oppure vi concentrate sul portare in giro queste canzoni?
Direi che One By One è una sorta di vetrina, di diversi mood che possiamo ottenere, serve a noi per capire bene quello che vogliamo fare e credo serva a chi ci ascolta a capire quello sappiamo fare e perché no a farci capire quello che piace a loro.
Stiamo già scrivendo tantissimo, abbiamo un sacco di pezzi in cantiere mezzi finiti, mezzi iniziati. L’idea adesso è “martellare” con One By One, e abbiamo già fissato tanti live, ma fra non tantissimo usciremo con un altro lavoro, non sappiamo se sarà un altro ep o un lp completo. Seguiteci e vedrete!