L’intervista: The Fabbrica 2.0, prospettive e comunicazione #TraKs
Si chiama Come Vento In Faccia il nuovo album dei The Fabbrica 2.0, trio campano autore di un rock con stille di canzone d’autore. Il disco è prodotto da Ritmo Cabrio Connection in collaborazione con il Campania Sonic Lab, e noi abbiamo intervistato la band.
Potete riassumere la vostra storia fin qui?
Abbiamo cominciato a suonare nell’ottobre del 2011 e anche se ci conoscevamo da tempo nessuno dei tre si sarebbe mai immaginato un giorno di poter suonare insieme perché veniamo da estrazioni musicali molto diverse, (col senno di poi possiamo affermare che proprio il venire da vari generi ci completa a vicenda) in ogni caso nel maggio del 2012 avevamo abbastanza canzoni e voglia di metterci in gioco e così pubblicammo “Sogni in scatolo istruzioni per l’uso” nostro primo disco autoprodotto che ci ha dato la possibilità di suonare in giro per la provincia e affinare i live.
Nel 2013 partecipiamo e vinciamo il Campania Sonic Lab, concorso che ci fa vincere un contratto con l’Octopus Records di Giuseppe Fontanella (la nostra attuale etichetta) e la produzione di un disco con l’aiuto dei ragazzi di Ritmo Cabrio Connection.
Il disco si chiama “Come vento in faccia” ed esce nel febbraio del 2014, attualmente siamo in giro per la Campania per promuoverlo. Passiamo molto tempo in sala tra prove, cene, biliardini e vino.
Mi raccontate come avete realizzato “Come vento in faccia”? Che tipo di periodo fotografa? È stato un disco “faticoso” oppure è arrivato di getto?
“Come vento in faccia” fotografa un momento di crescita di più o meno un anno. È stato scritto in un periodo triste si, ma di ricerca di serenità.
La scelta della tracklist in alcuni punti evidenzia proprio il cambiamento di modo di vedere le cose. Siamo partiti da una tematica e ne abbiamo parlato da diversi punti di vista, sempre però in maniera naturale perché alla fine le nostre canzoni nascono da stati d’animo e nel corso di quell’anno abbiamo cambiato modo di vedere alcune cose.
Il video di “Prospettive” è giocato su illusioni e giochi ottici: come nasce il concept è in che misura avete contribuito alla realizzazione?
Il video di Prospettive è nato una notte dello scorso agosto. Avevamo programmato una cena in sala con i ragazzi di Ritmo Cabrio Connection per scrivere il soggetto e la sceneggiatura del video, naturalmente dopo un blocco iniziale e parecchi litri di vino le idee sono fioccate e abbiamo finito intorno alle cinque di mattina sfiniti ma contenti.
Per quanto riguarda la realizzazione il nostro impegno è sempre massimo sia nelle cose strettamente logistiche (comparse, location, oggetti di scena) che come dicevamo prima nella fase di scrittura.
Nonostante la vostra musica sia piuttosto diretta, mi sembra che quando si tratta di immagini non vi dispiaccia comunicare attraverso simboli, come gli elmetti gialli o la copertina. Chi è il “comunicatore” del gruppo? Come nascono le dinamiche legate a video e immagini?
Crediamo fortemente nella comunicazione e ci piace pensare che le persone associno la band a un concetto (che poi è quello di costruire canzoni) oltre che alla musica, da qui sono nati i caschi, il logo e l’immagine della band.
Il comunicatore è Michele ma siamo orientati tutti e tre verso questa strada e ognuno da e riceve consigli per migliorare l’immagine del gruppo.
Discorso diverso per quanto riguarda la copertina del disco, è stata realizzata dal grafico di Ritmo Cabrio Connection che dopo aver ascoltato il disco e le nostre proposte un giorno ci fece vedere la copertina finita, naturalmente ci piacque subito e rappresenta esattamente “Come vento in faccia”.
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