Sono partiti in tour (da casa, da Macerata) e si sono riconnessi con quello che sanno fare meglio: dopo l’esperienza trionfale di X Factor 2020 e un rapido ep di supporto, i Little Pieces of Marmelade hanno rimesso piede sul palco e non hanno intenzione di scendere presto.
Le prossime date: 18 giugno Modena, 4 luglio Bologna, 9 luglio Desio (MB), 17 luglio Prato, 7 agosto Potenza Picena (MC), 8 agosto Gradara (PU), 23 settembre Torino. Abbiamo rivolto loro qualche domanda.
Partiamo dall’ovvio. Che emozione è stata tornare a suonare dal vivo?
È stata la cosa migliore che potesse capitarci! Tu considera che siamo usciti da X Factor, una specie di castello incantato, certi di iniziare a suonare live. Eravamo carichi, non vedevamo l’ora di vedere le persone in transenna. Lo stop della pandemia, per quanto fosse nelle cose, è arrivato come una mannaia. Quando ci hanno detto che saremmo partiti ci siamo sentiti vivi.
Come ve lo siete immaginato questo tour in questi mesi di ferma e come sta andando ora?
Come dicevamo, ormai avevamo quasi rinunciato ad andare in tour, viste le continue zone gialle/arancioni/rosse. La prima data a Macerata è venuta fuori per ultima, in realtà. Dovevamo iniziare il 18 giugno. E che fai, non la accetti? Era anche in casa, praticamente. Saremmo saliti su quel palco anche senza amplificatori, pur di suonare. Ed è andata benissimo: sold-out. Il nostro primo sold-out.
Ci raccontate qualcosa della scaletta e delle eventuali sorprese che avete in programma per le prossime date?
Non faremo sempre la stessa scaletta, solitamente la prepariamo poco prima di andare sul palco. Pezzi notissimi, ormai, come One Cup of Happyness, saranno sempre presenti. Insomma, tutto ciò che è noto, che si è ormai legato a noi, ci sarà sempre. Ma varieremo ordine e inseriremo qualcosa anche per farci conoscere per la nostra produzione a un pubblico diverso e più ampio di quello di un anno fa. Sorprese in canna? Qualcuna, sì. Ma sarà una sorpresa!
Non posso non chiedervi di X Factor e di come vedete, ora in prospettiva, tutta l’esperienza
X Factor è stata una tappa molto significativa per il nostro percorso, non un punto di partenza, non un punto di arrivo. È una macchina gigantesca, ci vuole una disciplina bestiale, ci vuole anche tantissima capacità di restare in focus. Noi abbiamo avuto anche la fortuna di incontrare Manuel, di lavorare con lui, con Rodrigo, costruendo insieme un’esperienza che rispettasse la nostra dimensione musicale. Pensavamo di uscire alla seconda puntata, se fosse andata bene. Siamo arrivati in Finale, votati dal pubblico a casa, in una costante sorpresa.
So che vi siete anche attivati sui dischi di altri in questo periodo. Vi piace collaborare con altri artisti o siete sempre più legati alle cose “vostre”?
Le collaborazioni sono sempre importanti, ci si “impollina” a vicenda. Ora abbiamo molta voglia di lavorare al nostro album e la mente e tutte le energie sono su questo obiettivo. Però ogni tanto lasciamo entrare il pensiero di qualche feat. Anche soltanto per uscire dalla dimensione a due, che per noi è robustissima e importante, così tanto che sarebbe interessante aprirla a contaminazioni.
Tour a parte, che cosa avete in progetto prossimamente?
Album a parte, oltre al tour, vorrai dire! Sono già due progetti enormi per fare altri progetti. Anzi, mettiamola così: due progetti sono già moltissimi progetti!
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