Lo Straniero pubblica Mazapé, il nuovo album di inediti. Band nata nel 2014, Lo Straniero si distingue fin da subito nel panorama musicale vincendo il Premio De Pascale per il miglior testo al Rock Contest di Controradio e guadagnandosi un posto tra i gruppi selezionati da MTV New Generation. Nel 2016 pubblica l’album d’esordio omonimo, prodotto da La Tempesta Dischi, e seguito nel 2018 dal disco Quartiere Italiano.
Il 2019 è l’anno dell’ep Quartiere Italiano (Remixes) e di un nuovo importante riconoscimento: Lo Straniero è tra i vincitori della XXX edizione di Musicultura, dove si aggiudica il Premio Musicultura in Tour – Nuovo Imaie. A luglio 2022 la band pubblica il disco Falli a pezzi! (La Tempesta Dischi), accompagnato dal singolo Artistico serale, che rimane per sei mesi nella playlist Rock Italia di Spotify. Ad accompagnare tutto il percorso, un’intensa attività live, sia in Italia che all’estero, e diverse collaborazioni.
Mazapé è il nuovo album della band, frutto dell’incontro tra le etichette La Tempesta e Pioggia Rossa Dischi. L’album dipinge paesaggi evocativi e contrastanti: luoghi oscuri e misteriosi, piazze illuminate a festa, cimiteri con croci silenziose, cantine polverose e panorami mozzafiato. L’umanità è rappresentata come ombra, sospesa tra chi fugge e chi è condannato da piccoli e grandi despoti: è fatta di eroine decadenti e giovani ribelli contro l’autorità, solitari rassegnati e integerrimi che sfidano la corrente.
Lo Straniero traccia per traccia
Posto che A mare, come espressione in italiano, non si può né sentire né leggere (non è che lo dico io, lo dice l’Accademia della Crusca), il primo brano del disco apre con un’ottima sovrapposizione armonica di voci e di strumenti, a creare una serie di sfumature cromatiche particolarmente interessanti.
Giri di chitarra molto dinamici, a fare contrasto con una vocalità virate all’oscuro, per Pianura paura, che prolunga la densità narrativa, puntando forte sulle rime fittissime sia nella strofa sia nei cori, ma anche su un lavoro particolarmente intenso della sezione ritmica.
Altra atmosfera quella che si riscontra invece in Fuochi per la festa del paese: al contrario di quello che suggerirebbe il titolo del brano, scelto anche come singolo, l’atmosfera è tutt’altro che festosa, mentre racconta storie di miseria senza speranza, con toni adeguati al testo.
Si rimane su toni non particolarmente allegri con Lady Mina, che ha un cantato femminile e scivolamenti morbidi. Il ritratto è tra il depresso e il decaduto (come quasi sempre quando si incontra una canzone che ha nel titolo “Lady”): le disperazioni qui sono per lo più dolci, nonostante le “lacrime da iena”.
Atteggiamento quasi punk in Croci, per un’accoglienza non esattamente entusiasta all’arrivo di qualcuno da fuori: la canzone è battente e minacciosa, sempre più aggressiva. La prospettiva del fuggiasco emerge soltanto nel finale del brano, quando è ormai braccato.
Atmosfere più tranquille quelle di Mazapé, la title track, acustica e autunnale, capace di espandersi progressivamente. Tanto da aggiungere loop di percussioni, che si distendono in maniera orizzontale, fino a occupare tutto lo sguardo.
Con Luci spente si corre a velocità piuttosto alte, in un pezzo che sa di pop colorato ma ben costruito. Si parla di maledizioni in Ministro del temporale, brano abbastanza torrenziale con altri cori e riferimenti ai programmi di certi partiti politici incentrati sulla “sicurezza”.
Arrivano poi i due ultimi brani, entrambi curiosamente “stradali”: prima si affronta la Via Domiziana, che alterna versi in napoletano a quelli in italiano, finendo per conferire un qualcosa di misterioso a un brano che inclina verso i colori oscuri.
Si chiude invece con Via Ferrarese (Amico mio), che è svelta e scattante, con un ottimo passo e ritmi che “seguono la corrente”, mentre si parla di una solitudine che non si riesce a celare, mentre ci si incammina lungo il proprio viaggio.
Progetto curioso ed eterogeneo, quello de Lo Straniero, ma decisamente ben centrato. Le canzoni sono costruite bene e suonate con consapevolezza. I testi suonano contemporanei e fluiscono bene, lasciando qui e là contenuti significativi. Ottimo disco e ottime prospettive future.
Genere musicale: alternative,
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