Chi sono io | Volume massimo è il nuovo disco del Maestro Pellegrini: un viaggio attraverso la perdita, il cambiamento e la ricerca di sé, che mette al centro l’accettazione e il perdono, senza nominarli mai.

Con questo nuovo lavoro discografico, il secondo della sua carriera solista, il Maestro Pellegrini parla di dolore, lutto, abbandono e, inevitabilmente, di fiducia, amore e scoperta. Chi sono io | Volume massimo custodisce storie di legami spezzati, identità in bilico, battaglie interiori combattute tra memoria e futuro.

Il Maestro Pellegrini parla del disco e della focus track, Le regole degli altri:

Non puoi raggiungere la serenità partendo da regole che non hai deciso tu. Nella vita ci troviamo di fronte a molte strade che sembrano promettenti per la nostra realizzazione, le imbocchiamo con entusiasmo, ma spesso senza accorgerci che la nostra volontà è già vincolata. Così, alla fine, la felicità ci sfugge. A volte, presi dalla frustrazione, distruggiamo tutto nella speranza di poter ricominciare da capo. Ciò che conta, però, non è il risultato ma il processo, uscire da qualsiasi cosa ci accada con una maggiore consapevolezza

Musicista e polistrumentista, The Zen Circus è solo uno dei molti progetti che il Maestro Pellegrini cura con passione da anni e che l’hanno portato a calcare i palchi di tutta Italia in lunghi tour. Nel 2024 ha ideato Indieretta Show, un format musicale che ha come obiettivo principale quello di avvicinare i grandi artisti del panorama indipendente italiano al pubblico, offrendo loro un’esperienza live più intima e coinvolgente.

Maestro Pellegrini traccia per traccia

Con un movimento sonoro che parte dal profondo, Chi sono io apre il disco: tra autobiografia e racconto, la title track si costruisce su pulsazioni intense e frequenti.

Più tranquilla e cantautorale Non puoi rimanere, che si muove su giri semplici e larghi, con la chitarra che si prende spazi consistenti. Bisogna poi grattare via la Ruggine, con una ballad sghemba e parzialmente acustica, forse un po’ alcolica, sicuramente malinconica.

L’istinto narrativo prevale anche ne La mia anima, che racconta una storia con toni e modi sommessi, prima che il ritmo si faccia più intenso e corposo.

Melodia, pianoforte e pensieri in Le regole degli altri, che avvolge piano e con calma. Si torna a suoni sintetici con Notte all’alba, che danza intorno alla ricerca di una certa dose di pace. Il brano si allunga e si fa esplorativo, in una coda strumentale abbastanza avventurosa.

Si ritorna a toni molto più moderati con Canzone per un amico, che ha un passo lento e che cerca di sostenere memorie e pensieri. Chiude Un’altra Luna, con il pianoforte e con sensazioni suggestive che si costruiscono un po’ per volta.

Perché i chitarristi delle band finiscono per suonare la chitarra il meno possibile? Penso a Federico Dragogna e ad altri, ma penso anche che sia una reazione normale, sia perché l’età del guitar hero è ormai tramontata da anni, sia perché c’è l’esigenza di mostrare che i propri talenti si estendono anche in altri modi.

Fatto sta che Maestro Pellegrini da anni ha una proposta molto pop e molto più morbida di quanto portato sul palco con gli Zen Circus e con le esperienze precedenti: a quanto si può giudicare da questo disco la sta mettendo a punto in maniera importante, portando nelle sue canzoni quanta più esperienza personale e sincerità possibile.

Genere musicale: itpop

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