Marabou, “The End of the Rainbow”: recensione e streaming

Si chiama The End of the Rainbow il nuovo disco di Marabou: nato e cresciuto a Catania, Giovanni Alessandro Spina inizia la propria attività musicale nel 2004. Dopo aver affrontato varie e differenti scene musicali si trasferisce a Milano per maturare la propria esperienza artistica attraverso un percorso musicale indipendente. E’ lì che inizia a prendere dimestichezza con il sound derivante dalla musica elettronica.
Così nel 2014 prende la decisione di dedicarsi interamente al suo progetto personale, Marabou appunto, con suoni generati da sintetizzatori e percussioni digitali, l’utilizzo di una chitarra e una vocalità pop molto ritmica e minimale.
Marabou traccia per traccia
Si parte da Garden’s Dream, movimento synth pop piuttosto etereo che si sviluppa con buona sostanza. A seguire Into the Blue, che aggiunge qualche grado di morbidezza laddove la traccia precedente si presentava in modo più ispido. Error Number Ten è uno strumentale sintetico che sconfina nell’ambient ma senza rinunciare a ritmi marcati e fluidi.
Rientro in ambito pop (non che si fosse mai veramente usciti) con Lovely, seguita da una più intensa Love Story, che gioca con sensazioni che possono far pensare ai Depeche Mode. Profili maggiormente sperimentali emergono da Simon, condita da un’elettronica appiccicosa e leggermente più danzereccia. Laboon si ricolloca su terreni soffici, con un panorama sonoro pronto a suggerire spazi piuttosto vasti.
Si procede con la cautela di Shake Me, dai risvolti cosmico-psichedelici e con qualche riferimento dreampop. La chiusura è affidata ai ritmi decisi e alle frange colorate di Sunset, pezzo strumentale che contiene qualche sorpresa.
Buon disco quello di Marabou: la lezione del synth pop moderno e antico è compresa e inglobata in buone scelte personali. Si media con una capacità di scrittura e non ci si tira indietro di fronte a qualche spunto un po’ più sperimentale e un po’ meno pop. Il risultato è un disco interessante e di buona qualità complessiva.
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