fuorisede è l’ep di debutto di marasmo che segue i precedenti singoli fuori, scumm e mrs2l. Un disco che sa di casa, quella divisa con altre mille persone, quella fredda e con la dispensa vuota, un disco che sa di frenesia cittadina, che scava nell’underground di Milano e ne offre una visione del tutto nuova.
Questo è disco è la raccolta delle esperienze di uno studente lontano da casa che si ritrova a dover fare i conti con i nuovi incontri, con i legami passati e con quelli che si creeranno. Ogni brano è una vicenda, e ogni vicenda è legata a quella del brano successivo, in una sorta di loop continuo delle fasi che ognuno, nella condizione di fuorisede, si ritrova a vivere. L’arrivo, il sentirsi fuori posto, l’ultima notte prima di partire. Il tutto è la metafora per parlare delle relazioni: il conoscersi, il capire che qualcosa non va, l’addio. Per poi cambiare città e ricominciare da capo.
Marasmo traccia per traccia
Quasi a cappella, ssmn parte con un rap fitto e cadenzato soltanto da un beat, per quasi due minuti vividi e molto espressivi.
fuori aggiunge un po’ di sonorità piene e inquietanti, alimentandosi di storie e racconti di vita. Anche qui si colpisce e si scappa in fretta, due minuti tempestosi e si passa alla pagina successiva.
Un po’ più morbidi gli istinti di male, che accompagna con sonorità dolci e avvolgenti un testo che nasconde insidie e coltellate qui e là.
Molto intensa e incalzante, ecco poi scumm, quasi un corteggiamento in musica, che procede quasi senza respiro, con un battito rapido e riempiendo tutti gli spazi vuoti.
Si chiude con la malinconia di mrs2l, che però dopo una partenza morbida si mette a ballare forte, con rabbia e rimpianto, in un finale convulso e rovente.
C’è una certa ansia nelle composizioni di marasmo, tanto che qui e là si fa fatica a stargli dietro. Ma c’è anche un’impronta personale e riconoscibile, un modo di fare un “rap sentimentale”, perché è di questo che si nutre la sua musica, però senza compromessi troppo languidi e anzi pestando duro quando serve.