Margherita Vicario @Giardini Luzzati di Genova: il report

margherita vicario

Slittata alla settimana successiva per maltempo, la serata tutta la femminile targata Goa Boa Festival ha visto salire sul palco MARTE e Margherita Vicario. Due giovani donne con le idee chiare, la voglia di divertirsi e di far divertire seconda solo alla determinazione con cui stanno portando avanti i rispettivi progetti.

I Giardini Luzzati di Genova, lo spazio che ha ospitato le serate musicali di questa fine estate, hanno collezionato l’ultimo sold out: nonostante le restrizioni legate al contenimento del virus, la piazza era al completo della sua capacità, con tutti i posti a sedere occupati da un pubblico che avrebbe voluto ballare per l’intera serata.

Con MARTE si sa di andare sul sicuro. Avevamo già apprezzato il suo stile e la sua voce lo scorso luglio, sempre sul palco di Goa Boa, ma nel frattempo qualcosa è cambiato: oltre a Martina Saladini troviamo Greta Arioni a far parte del progetto, creando un duo super pop, ma di quello fatto bene. Il loro singolo Fiesta ha quasi raggiunto le 17mila visualizzazioni, tra sciate in spiaggia e colori pop. Divertente la rivisitazione di Una zebra a pois, coinvolgente e trascinante come gli altri brani proposti, e che siamo curiosi di ascoltare.

È il momento di Margherita Vicario e della sua band. Look casual con giubbottino di jeans colorato, pantaloni larghi ed elastico per capelli, deliziosamente anni ’90 e contornati da un sorriso contagioso. Racconta storie Margherita, con il suo talento da attrice e con il suo canto. Una voce che sa adattarsi a ritmi e atmosfere molto diverse tra loro, come diversa è la sua produzione: dai primi album, più melodici, ma con il piglio che continuerà a caratterizzarla, ai successi degli ultimi mesi, che hanno aumentato la cassa ma mantenuto personalità.

Un’esibizione delicata, un crescendo di ritmo: da Castagne alla cover di Is This Love, da Abaué (Morte di un trap boy) – in cui il pubblico ha giocato un ruolo fondamentale di cori maschili e femminili – a Pincio e la sua emozione, arrivando ai pezzi che avrebbero tanto voluto essere ballati. Parliamo di Giubbottino e il suo porno che spacca il cervello, di Mandela (candidato nella categoria Big al Premio Voci per la Libertà di Amnesty International) e del suo sorriso amaro in tempi duri, di Romeo e della sua lotta all’ignoranza e di Piña Colada e dei suoi sogni ed eventuali piani B. Bis obbligato di Giubbottino e gran finale voce e tasti con Nota Bene, promemoria di quante piccole cose belle spesso ci scordiamo di apprezzare.

A volte basta una canzone, dice Margherita in Romeo, e mai come in questo momento qualche ora con l’atmosfera respirata ieri sera può dare speranza. La voglia di ballare era quasi impossibile da tenere a bada, la voglia di cantare a squarciagola ha lasciato spazio a cori con mascherina, ma i cuori erano tutti lì, esattamente dove dovevano essere.

Foto MARTE: Isabella Rizzitano

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