Mark De’ Medici, classe ’91, fiorentino di nascita, propone attraverso i suoi brani sonorità fresche e vicine al mondo del pop americano. Non disdegna indie, trap e cantautorato, ma al tempo stesso la sua musica non si identifica in nessuno di questi generi in particolare. Di recente ha pubblicato tre singoli lo stesso giorno: Sgangherato, Mercerara e Stellabinaria. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao Mark, recentemente sono usciti Stella binaria, Merce rara e Sgangherato. Di cosa parlano questi brani?
Stella binaria è un dialogo aperto tra due persone che si rendono conto di aver un destino comune, perennemente in corsa contro se stessi e contro il tempo. Lo scontro tra razionalità e sogni è il leit motiv del brano. In Merce rara invece si vuole alleggerire il peso del tempo, custodendo quei momenti di complicità e dolcezza, senza farsi condizionare dal passato. Sgangherato è una canzone nuda. Parla di quando si ha la sensazione di non essere mai sopra i binari giusti in balia degli eventi, ma senza rammarico, anzi quasi con un’allegra malinconia.
Quali sono state le principali fonti di ispirazione di questi brani?
Vi direi che sono decisamente tratte da storie vere, quindi sono ispirate da periodi della vita in cui grazie alle canzoni si possono tirare fuori i pensieri di troppo, metterli su carta e fargli cambiare forma. Sgangherato è ispirata a un momento in cui facevo l’insegnante di ballo senza aver mai ballato prima (è una lunga e bizzarra storia) e sentivo che quello che stavo facendo non era il percorso adatto a me, per quanto sia stata un’esperienza singolare e che rifarei 100 volte.
Quando hai iniziato ad avvicinarti a questo mondo della musica?
Non sono uno di quelli che ha iniziato nell’adolescenza, anzi… Le prime cose le ho scritte intorno ai 20 anni. Facevo parte di un collettivo hip hop e organizzavamo serate, è stato un bel periodo, che percepisco davvero lontano, ma che comunque ha gettato le basi di quello che sono oggi. Sicuramente poi con il tempo è venuta fuori l’attitudine più cantautoriale, per quanto mi senta ancora affascinato da quel mondo black.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? C’è già qualcosa a cui stai lavorando?
Vorrei fare uscire un ep per la tarda primavera, ma sento che prima è necessaria una rivoluzione, sia a livello di team di lavoro, sia a livello personale. Comunque sto scrivendo e provinando alcuni brani. Mi prenderò questo inverno per sperimentare senza troppi limiti per poi selezionare le canzoni più interessanti e produrle a tutti gli effetti.
Ti sei mai esibito dal vivo su un palco? Raccontaci la tua esperienza.
Sì, nei primi anni del percorso organizzavo anche serate con il mio collettivo e lì mi sono esibito tanto, da solo e col gruppo. Erano vere e proprie feste, per certi versi eravamo dei precursori, abbiamo portato serate hip hop in paese, piene di gente, di mercoledì! Nel corso degli anni ho continuato a farlo ovviamente. L’esperienza più bella sicuramente è stata la finale del Genova Per Voi, al teatro della Tosse (di Genova per l’appunto). Lì mi sono sentito a casa.
Pagina Instagram Mark De’ Medici