Metanoia: intervista, recensione e streaming

I Metanoia sono un gruppo abruzzese, attualmente in pieno tour di promozione per il primo disco L’equilibrio dei numeri primi. Che la band racconta così: “L’album è un misto tra brit pop e cantautorato, con una venatura rock, tutte le canzoni sono in italiano e sono scritte e arrangiate da noi della band“. Il disco è stato anticipato da due singoli, Colombo e L’arte di essere se stessi che sono entrati per 5 e 4 settimane in classifica nazionale. Abbiamo rivolto qualche domanda alla band.

Volete raccontare la storia della band e come siete arrivati fino al vostro esordio?

La nostra band nasce nel 2014 dentro le mura dell’ex associazione culturale Colligere a Tortoreto, posto fondamentale, senza di essa probabilmente non saremmo qui a parlare di noi. Il cantante, Enrico, scriveva canzoni e così ha cercato delle persone che potessero accompagnarlo in questa follia di fare inediti, così, passo dopo passo, è nato il gruppo. Ovviamente la formazione attuale non è la stessa dell’epoca, che era più un gioco e un passatempo.

Il primo concerto è stato nel settembre di quel 2014, nell’antistadio di Tortoreto, il nostro paese. Fu un’emozione stranissima, nessuno di noi aveva mai provato una cosa del genere e stare su un palco ci sembrò davvero strano. Decidemmo di chiamarci così, Metanoia, perché in un libro il protagonista cadeva in una sorta di Metanoia, controllammo e vedemmo che significa cambiare stile di vita, convertirsi e qui dentro ci abbiamo visto tanta speranza e abbiamo deciso di adottarlo.

Quali sono state emozioni e motivazioni de “L’equilibrio dei numeri primi”?

 “L’equilibrio dei numeri primi” è un album su cui abbiamo lavorato molto, i suoni li abbiamo ricercati e portati dalla nostra parte, appunto l’equilibrio è stato un nostro obiettivo. Le emozioni sono state molte,

vedere realizzato un lavoro di quasi due anni è indescrivibile, anche perché crediamo di aver trovato quell’equilibrio che stavamo cercando. Equilibrio tra suoni, tematiche e le canzoni tra di loro sono tutte diverse ma parlano di speranza, di vita.

Mi sembra che il vostro sound sia molto influenzato dal rock anni Novanta. Preferenze e punti di riferimento in quell’ambito?

Il nostro sound è influenzato da tante cose diverse, principalmente da noi quattro che siamo persone diverse e ascoltiamo generi differenti, c’è chi è più amante del rock anni ‘90, chi del pop, chi del jazz e chi del funky, definire i nostri punti di partenza è difficile anche per noi, anche in questo c’è stata ricerca di equilibrio.

Vorrei sapere come nasce “L’arte di essere se stessi”

“L’arte di essere se stessi” nasce dalla voglia di essere se stessi. Passiamo gran parte del nostro tempo ad ascoltare persone che ci dicono chi dovremmo essere e cosa dovremmo fare, ignorando noi stessi, ciò che vogliamo noi e questo è un peccato perché finiamo per vivere vite scritte de altri e finiamo per essere attori di noi stessi.

Come sono i Metanoia dal vivo?

I Metanoia dal vivo sono tutto il contrario del disco, mentre nell’album siamo calibrati e stretti dentro verte dinamiche obbligatorie della registrazione, nei concerti diamo libero sfogo a noi stessi, quella del live è la nostra dimensione più naturale, tanto che chi viene ai concerti si stupisce della nostra grinta e della voglia di suonare che abbiamo.

Metanoia traccia per traccia

Si parte da Risiko e si parte subito forte: il pezzo è molto aggressivo e conta su un basso che slappa molto e dalla chitarra che si fa sentire in modo piuttosto marcato.

Un po’ più sfumati i toni di L’arte di essere se stessi, che ha dei passaggi all’oscuro piuttosto elaborati, pur mantenendosi sempre diretta.

Più sorridente Colombo, che pur mantenendo alti i livelli di elettricità, assume profili pop.

Sophia si gioca molto su una chitarra abbastanza morbida, ma con accelerazioni improvvise. Nasce da movimenti ondeggianti e lontani invece I postumi del rock, strumentale che poi cresce e si lascia andare.

Malinconie e rabbia sono i componenti base di In un giorno di pioggia, altro pezzo piuttosto elettrico ma più oscuro e con il pianoforte.

Piuttosto polemica Aiuto, tra le più vibranti del disco. Invece Nessuno si salva da solo chiude su note evidentemente depresse.

Un esordio ricco di energia per i Metanoia, che mettono su disco ansie e voglie di rivalsa utilizzando un mood molto anni Novanta.

Genere: rock

Se ti piacciono i Metanoia assaggia anche: Paliki

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