Il chitarrista Paolo Spaccamonti, in compagnia del trombettista Ramon Moro (3Quietmen), hanno prestato strumenti e opera a Fabio Bobbio e al suo film I Cormorani, storia di adolescenza e di avventura, uscito a dicembre. Quella che recensiamo qui è l’intensa colonna sonora del film, che mette a fuoco, in dieci tracce, le capacità compositive e descrittive dei due strumentisti. La colonna sonora, distribuita da Audioglobe, è stata pubblicata soltanto in vinile.
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro traccia per traccia
Il disco si apre con una desolata So far, in cui la chitarra dardeggia su piane assolate, in un ambito che si potrebbe definire “western post rock”. Ci si muove su piani molto vasti (campi lunghi, si potrebbe dire, visto l’ambito cinematografico) anche con Il ritorno, ma questa volta è la tromba a prendere il centro della scena. Più breve e minimalista Guerra di bande.
Matteo propone atmosfere leggermente più ammorbidite, forse anche meno assolate rispetto alle prime tracce, con battiti regolari. Passage si rivela rapida e cristallina, con le note della chitarra a celebrare un piccolo rito. Si torna a discorsi desolati e vagamente minacciosi con Malesia.
Discorsi rapidi e sussurrati quelli di Sotterranei, mentre Sam si riporta in superficie e fa riemergere anche la chitarra dai suoni particolarmente amplificati e diffusi.
Si arriva così alla title track, I Cormorani, che apre con molta dolcezza. La traccia cresce progressivamente, sia quanto a volume, sia per il discorso emozionale che si sviluppa a partire dai due strumenti. Si chiude con End, visibilmente sofferta e non troppo speranzosa, con qualche deriva psichedelica finale.
Lavoro notevole, quello di Spaccamonti e Moro, che oltre a realizzare un commento sonoro per il film si spingono più in là. Il risultato è un lavoro complessivo dotato di molta forza e originalità, capace di grande impatto emozionale.