L’album d’esordio di Pereira, dal titolo Mascotte, prodotto insieme a Fabio Grande e Pietro Paroletti e masterizzato da Carl Saff, esce per A Modest Proposal Records e Peermusic, sotto la guida di Costello’s (management e ufficio stampa).
“Mascotte” rappresenta un’immersione nelle calde acque del tropical indie, ogni tanto un piccolo tuffo nel cantautorato italiano rinfrescato dalla brezza della scena americana.
Vasche di chorus e riverberi, voci sognanti e melodie variopinte trasportano su un nostalgico pianeta popolato da palme e tucani”.
Pereira traccia per traccia
La canzone d’apertura è la morbida e già ben nota Ciabatte galleggianti, pezzo estivo e languido, che fornisce tono e ambientazione al disco.
Un po’ più mossa ma sempre delicata Klimt, molto colorata di synth e di istinti combattivi espressi dal testo.
C’è qualche sensazione elettrica ma anche una risacca morbida all’interno di Amore a bottoni, che sposta le sonorità in area tropicale.
Aumenta il ritmo e anche il senso di vintage/easy listening con Studio in Rosa, che per la prima volta ha un drumming palesemente nervoso.
Si recupera la calma con Untitled, nuovamente immersa nell’ondata di synth, stemperata però dall’uso della chitarra.
Altro singolo, ecco poi Comic Sans, forse il pezzo più completamente pop del disco, con i coretti e qualche piccola sventagliata di chitarra.
Buon lavoro di basso per Abbraccio d’asporto, sempre fluida e non troppo abrasiva. Pastasale ha un ritmo un po’ più stratificato e un tasso di acidità leggermente più alto del resto del disco.
Si chiude con Sipario, altro brano in cui la malinconia regala sapori sonori un po’ più aspri.
Buon esordio di Pereira, molto coerente e quasi integralista a livello sonoro, che propone una sorta di viaggio nel suono del passato (ma mai come oggi di tendenza), con dettagli molto curati e ottime sensazioni.
