A distanza di quasi sei anni dall’ultimo lavoro discografico (Due del 2014) tornano i Portfolio con il nuovo album dal titolo Stefi Wonder. Un disco pubblicato da IRMA Records e disponibile su tutte le piattaforme digitali. La band emiliana, attiva da oltre 15 anni, torna così sulla scena con un album in cui al suo interno non trovano spazio noia, toni pastello e sfighe alternative.
Portfolio traccia per traccia
C’è subito una tendenza molto black all’interno di Stefi Wonder, title track e brano d’apertura del disco, con una tensione facile da percepire.
Dopo il finale brusco del pezzo precedente, ecco le sonorità acide di Io e Stan, con un movimento sotterraneo e interno che cresce un po’ per volta.
Voce femminile e un’atmosfera ovattata e malinconica, con i cori sullo sfondo, per Agosto, per risultati molto eleganti e plastici.
Fiati appena accennati e bassi profondi caratterizzano Che gioia, sussurrata finché non entrano tagli diagonali di chitarra.
Ci si lascia andare con Fluidità, strumentale che sfoga la tensione con un crescendo elettrico dal sapore jazzato.
Si torna su tinte particolarmente black con Sunshine, con una chitarra che funkeggia in libertà e un cantato particolarmente ammiccante.
Vocalità in netta evidenza anche ne I suoi organi, che parla di angoscia ma con modalità molto vive e brillanti.
Uscita strumentale anche con Scuola strumentale reggiana, che poggia su nuvole sonore iniziali per poi arrivare a pieno compimento.
Ottimo ritorno, quello dei Portfolio, in grado di cambiare sonorità senza appiattirsi sul presente, ma presentando al contrario una palette di colori molto variegata, e in grado anche di scavare in profondità con convinzione.
