Di Isabella Rizzitano
Nuovo singolo per gli Psychokiller che ritornano con Fotografi. La band di Torino ha fatto uscire il quarto estratto dall’ep Nella Mia Testa andando a concludere un ideale percorso iniziato con il primo singolo, omonimo dell’ep, portando una quarta visione.
Fotografi è un singolo particolare: inusuale per un intro strumentale sospeso in cui la voce si fa attendere per oltre un minuto, ha la capacità di immortalare la spasmodica necessità di condividere continuamente immagini.
I quattro, capaci di raccontare l’ansia della generazione dei Millenials continuamente alla ricerca di sé stessi, usano le chitarre distorte lasciando emergere un rock prepotente.
Sono proprio le chitarre a creare un riff immediatamente riconoscibile, sostenute dal ritmo della batteria che in qualche maniera rincorre le parole creando sapientemente le pause che alternano l’andamento ritmico del pezzo.
In occasione della nuova release, abbiamo fatto qualche domanda alla band, composta da Enrico Spina alla voce e alla chitarra, Nicholas Bena alla chitarra, Lorenzo Bevacqua al basso e al synt e Alessio Scullino alla batteria.
Fotografi è l’ultimo singolo estratto dal vostro ep ed è anche l’ultimo nella tracklist, sembra la chiusura di un percorso. Si tratta di un concept album?
Un anno fa, in questi giorni, eravamo in studio per registare le nuove canzoni. Per la prima volta avevamo scritto in italiano e i nuovi brani erano frutto di un anno intero di lavoro. All’epoca non eravamo sicuri di quale fosse il modo migliore per comuncare a chi ci seguiva il cambiamento di rotta, il lavoro fatto e le sperimentazioni prodotte.
Alla fine, dopo il lavoro di studio, abbiamo deciso di fare delle pubblicazioni spot, cioè di pubblicare i quattro brani come singoli, creando comunque un concept comune.
Fotografare chi fotografa e farlo attraverso la musica, qual è la vostra visione della società attuale?
La nostra visione, cioè quella che finisce nelle canzoni, è di una società confusa, soprattutto per la generazione tra i 20 e i 30.
Da quando avevamo 15 anni ci sentiamo dire che siamo in crisi, che avremo un futuro peggiore di quello dei nostri genitori e che se l’attuale classe policica, ovvero le persone che hanno l’età dei nostri genitori, non farà niente per combattere il cambiamento climatico probabilmente vedremo con i nostri occhi un piunto di non ritorno. Insomma, in un contesto del genere si può non essere confusi?
Parlando esclusivamente di musica, avete lavorato molto soprattutto negli ultimi due anni, quanto ha cambiato il vostro modo di scrivere e comporre la collaborazione con il collettivo RATAVÖLOIRA?
RATAVÖLOIRA non ha cambiato ill nostro modo di scrivere musica, ma ha sicuramente dato un contributo importante alla creazione di un immaginario ben definito. Siamo riusciti a coordinare il lavoro in studio con il progetto grafico delle copertine curato da Alessandro Prepi e Maria Elisa Ferraris e con i video. Ci ha lasciato parecchio soddisfatti.
La domanda è inevitabile, prossimi live?
Stiamo preparando una serie di concerti autunnali ma per quelli vi consigliamo di seguire i nostri canali social.
Il gruppo, nato nel 2013 con Enrico Spina e Alessio Scullino, ha iniziato incidendo i primi lavori, rigorosamente in inglese, nel 2015. Le nuove esigenze del gruppo, tuttavia, spingono verso nuove ricerche. Il risultato è un rock non più puro ma sporcato con l’elettronica e cantato in Italiano. Diversi brani sono stati incisi al Macello Recording Studio con il supporto di Federico Puttilli (Kiol, Nadar Solo) e la supervisione di Matteo De Simone (Nadar Solo) per i testi.
Gli artwork che accompagnano le pubblicazioni degli Psychokiller sono nate dalla collaborazione con il collettivo RATAVÖLOIRA, che hanno curato anche i video di Inverno e Nella mia Testa.
Ecco la tracklist di Nella Mia Testa
01-NELLA MIA TESTA
02-NEBBIA
03-INVERNO
04-FOTOGRAFI