Di solito su TraKs non ci si occupa di hip hop (molto francamente perché qui se ne capisce poco, se ne ascolta poco e ce n’è abbastanza di tutti gli altri generi). Ma ogni tanto facciamo un’eccezione: per esempio per Campidilimoni.
Chi è? Ecco l’autopresentazione su Bandcamp: “Campidilimoni è Sebastian Procaccini, vive a Falconara Marittima, e si diverte poco. Queste sono le sue canzoncine, ora esce il disco, poi molto probabilmente smette. Ciao”
In realtà, vista l’accoglienza dell’ep 1933 è difficile che smetta: il disco, cinque tracce, è uscito da qualche tempo ma non smette di mietere elogi. Noi di TraKs ti offriamo in esclusiva anche la traccia Ero(e), probabilmente la più significativa, in free download.
Il titolo del disco fa riferimento al libro di John Fante “1933, un anno terribile”. L’ep è rappato, ma si fa fatica a distinguerlo da un disco di un cantautore del 2016, visti gli utilizzi delle sonorità, della metrica e soprattutto degli argomenti trattati.
Campidilimoni traccia per traccia
Si arriva alla sostanza del pezzo filtrando attraverso un’introduzione, 1934, molto fitta. Ecco quindi Dettagli: le sonorità scelte per il background di un rappato “morbido” si dividono tra sensazioni orchestrali e un mood cupo e strisciante.
Anche Il più grande dei miei rischi presenta situazioni e sonorità simili: l’elettronica messa in cima al brano, poi il velo cala in parte e interviene la voce, con un mood piuttosto soft, almeno riguardo ai suoni. Molto breve e davvero minimal Venerdì, voce stesa su percussioni industrial appena accennate, per due minuti appena abbondanti di inquietudine.
L’ep si chiude su atmosfere diverse con Ero(e), retrogusto vintage e quasi lounge, per accogliere un testo che parla di sensazioni oniriche e che, forse più che in altri pezzi, mette in luce a pieno le qualità di Campidilimoni.
Un ep ben costruito, coerente senza essere ripetitivo, consente a Campidilimoni di mettersi in evidenza ma in modo sussurrato, senza pestare troppo i piedi, pur immettendo nelle tracce la giusta energia.