Già noto come Elio Petri, Emiliano Angelelli sceglie un altro travestimento per la propria musica e approda a Hugomorales, figura che omaggia il giornalista sportivo Victor Hugo Morales.  Il disco, che vede la collaborazione di Andrea Leonardi, Marco Biagetti, Michele Turco e Daniele Rotella, che ha curato anche il mix insieme ad Angelelelli, è disponibile in free download.

Hugomorales traccia per traccia
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Si parte con le curiose proposizioni di Uomini nello spazio, con testo e musica ridotte all’osso, con intenti piuttosto ironici ma anche con effetti psichedelici, data anche la ripetizione ossessiva. Le cantiche insiste sull’effetto loop, sempre con idee piuttosto spiazzanti alla base e continua nel plasmare un panorama plastico difficile da circoscrivere.

L’esplorazione di spazi siderali ma anche mentali, completamente senza mappa, prosegue nel terzetto Il Comandante-Bello-Codeina, che costituisce una sorta di suite bizzarra, inoltrata in discorsi post rock ma anche in tele lisergiche che possono far pensare a Syd Barrett. La breve R.I.P. rimarca su tendenze passivo-aggressive.

Il Male apre con voce tedesca femminile registrata per poi lasciarsi andare a un giro di chitarra acustica, mentre Se vuoi scrivere una canzone si muove su toni più leggeri, con effetti se possibile anche più stranianti. Acquario esplora sottoboschi sonori molto articolati, con attinenze elettroniche che procurano sorprese occasionali.

Si torna all’acustico con Mirice, con un testo che accumula ipotesi (con citazioni di Battisti, riguardanti più la vita che le canzoni), e il basso che tiene a terra sonorità che tendono a essere piuttosto aeree. Si chiude con Non Morirò, che si inoltra, forte di un ritmo molto sostenuto, in una sorta di passeggiata spaziale molto intensa, che forse ha atteso tutto il disco per accadere.

Posto che il genere di riferimento per Hugomorales non esiste, l’ambito della sua sperimentazione prende a prestito spunti di varia provenienza, dalla melodia tradizionale alla psichedelia, passando per post rock e generi affini. Ciò che si riscontra di decisamente positivo nel suo disco è che non si pone limiti né freni di sorta.

Se ti piace Hugomorales assaggia anche: Capre a Sonagli, “Il fauno”

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