Un intero disco dedicato al sonno: questo è, in sistesi, E.S.P., il lavoro che i due polistrumentisti sperimentali Moon Ra (nota anche con altri moniker, per esempio Marie e Le Rose) e Nicola Corti hanno tradotto in un diluvio di suoni, acustici, sintetici, ricchi di effetti e di espedienti di tipo differente.

Moon Ra e Nicola Corti traccia per traccia

La prima traccia è Intro-DormiVeglia, un ritmo ipnagogico che con qualche rumore di fondo avvia verso quello che sarà il sonno più completo e il suono del disco. Più sommessi e ovattati, si direbbe anche sotto vetro, i suoni di Twilight Zone, la zona del crepuscolo che si insinua in un tunnel oscuro ma non oppressivo.

Molto più complicata la fase R.E.M., che si articola su sogni inquietanti: si entra da porte rumorose per ritrovarsi in ambienti insidiosi, che lasciano spazio al brano successivo, A Dream, prospettato su direttive dinamiche, anche se sempre in gioco fra emerso e sommerso. Voci distorte e suoni appiccicosi disegnano una realtà di sogno non particolarmente pacifica.

E infatti, ecco Hyncoubous, un incubo in cui germogliano piccoli suoni stridenti, emergendo gradualmente dal buio, per arrivare a un caleidoscopio di sensazioni che conduce l’ascoltatore attraverso diverse emozioni e diversi affanni. Infine Outro-Wake Up ci accompagna a un risveglio che non è privo di asperità e di contraddizioni.

Le numerose sensazioni che accompagnano il disco sono difficili da incasellare se non in un flusso continuo, progettuale, che risulta per essere un’accurata ripresa dall’interno di un sonno completo. Il lavoro di Moon Ra e Nicola Corti suona molto coerente e lucido.

Se ti piacciono Moon Ra e Nicola Corti assaggia anche: Stephan Christoff/Post Mortem, “Tape Crash #12”