
Salvo Mizzle traccia per traccia
Si parte da Cielinfrarossi, trascendente sia per sonorità sia per temi, visto che si parla di divinità. Si passa a temi più concreti con Cane morto, già scelta come singolo di presentazione del disco. Il pezzo è una sorta di blues storto, con testo a loop e atmosfere sonore semplici ma taglienti.
Detestare prosegue sulla scia ma offre un sound più articolato e anche più rabbioso. La chitarra prende possesso del discorso sulle prime, mentre le percussioni emergono nella seconda parte.
Che stile viaggia su binari più lirici e si lascia andare un po’ di più. Il pezzo scava nell’intimo conservando però qualità rock-pop, con un finale in crescendo.
Un gran giorno sceglie toni da festa di paese per riflessioni di varia natura e per un pezzo di buona originalità. E (‘) Gelo/sia è il titolo complicato di una canzone semplice, almeno sulle prime. Il pezzo però rivela aperture inaspettate e un finale quasi psichedelico, o comunque in linea con molto indie rock internazionale.
Si torna ad atmosfere più lievi con Sotto casa tua, tra stalking e semplicità. L’ironia e ritmi bossa nova prendono possesso del finale, ancora una volta sorprendente, della canzone. Mi tratti come se fossi… passa alla drum machine e a una struttura synth pop ancora ricca di ironia.
Si cambia ancora con Perpendicolare, costruita sul pianoforte con qualche intervento di sax. Esplode poi Non è brutto ciò che è brutto ma è brutto ciò che piace, intermezzo che parla di bambini e pubblicità.
Untitled sviluppa temi rock-blues fino a esiti psichedelici. Il disco si chiude con la lunga e morbida Solo alla morte c’è rimedio, che percorre tratti di psichedelia fino al finale.
Salvo Mizzle pubblica un disco ricco di personalità e di idee. Lo stile che ha sviluppato è riconoscibile e l’album conferma la capacità di rivestire con originalità, a livello sonoro, contenuti molto ricchi.
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