Ci mancava giustappunto l’allarme bomba su Sanremo 2023 a rendere ancora più frizzantina questa edizione del Festival, che stasera prevede la serata duetti e cover. Allarme che renderà un po’ più difficoltosi i dialoghi che stanno alla base delle nostre Cronache dal divano. Ma si fa quel che si può, assunto che vale anche per molti dei concorrenti di serata.

Altra giacca improbabile di Amadeus mentre Morandi arriva vestito da corridore. Insomma il siparietto parte fin dai primi minuti. Finirà tutto malissimo sicuramente. Ariete e Sangiovanni aprono la serata osando l’inosabile, cioè un Battiato con “Centro di gravità permanente”. Voce esile entrambi, ma si vede che la canzone li prende. Azzardano anche un pizzico di interpretazione personale che ci sta, con un po’ di sfacciataggine. Carini e bene nella parte, benché sui social sia un fiorire di commenti negativi e bocciature. Ma sì, poi continuiamo a chiederci perché i ragazzi non ascoltino i classici: quando lo fanno, prendiamoli a pesci in faccia, di sicuro saranno stimolati a farlo ancora.

Will si porta Zarrillo su “Cinque giorni” di Zarrillo. Aria di uno che passa lì per caso. E Zarrillo invece di contenersi si mangia, gorgheggiando e jazzeggiando, Will. Facendo capire che bisogna usare molta cautela nello scegliere il partner di cover.

Elodie la butta in rock’n’roll con American Woman, originariamente dei Guess Who ma resa celeberrima anche da Lenny Kravitz, insieme al contributo hip hop di Big Mama. La panterona tira fuori una voce soul blues di rilievo, oltre che una carica sensuale abbastanza fuori controllo, e scippa pure lei borsette in prima fila (quella di Serena Bortone, nella fattispecie).

Momento celebrativo di Peppino di Capri a cui il sindaco di Sanremo consegna il premio alla carriera, senza essere peraltro passato dal barbiere. Lunga pochade per presentare Chiara Francini, co-conduttrice di serata, poi Olly si fa accompagnare da una Lorella Cuccarini in forma strepitosa su La notte vola, in una botta di nostalgia 80s. Rilettura un po’ trap un po’ dance che rivela i talenti del ragazzo genovese quasi meglio del suo inedito.

Ultimo e Ramazzotti si specchiano uno nell’altro, con Eros che giganteggia (nasale come sempre) pur dimenticandosi le parole. Ultimo riesce ad arrivare secondo anche nei duetti fatti per metterlo in evidenza, in sostanza. Trio per Lazza con Emma e la prima violinista della Scala su Nesli, interpretazione sensata ma che scalda il giusto. Molto divertimento invece per Tananai che rilegge Cristicchi e Biagio Antonacci con Biagio Antonacci cantando come Biagio Antonacci anche altri successi del medesimo Biagio. Nel frattempo è arrivata la nostra Chiara, che riesce a posizionarsi in sala stampa e che ha visto con la coda dell’occhio qualcosa della prima parte.

Chiara: Posso dire che Olly mi è piaciuto tantissimo, Eros ha mangiato Ultimo a colazione, Tananai ha vinto la vita.

Fabio: Direi che concordo con tutto. Anche Zarrillo ha mangiato Will, ma sono dettagli. Lorella figa da paura (espressione 80s non a caso).

Chiara: Eh ci sta. Dobbiamo commentare anche l’esibizione di Amadeus o possiamo evitare?

Fabio: Evitiamo.

Chiara: Salmoooo!

Fabio: Tre anni fa ti avessero detto “Salmo all’Ariston”? Ah ma forse l’allarme bomba era per lui.

Chiara: Potrebbe. Ma Shari deve per forza vibrare sempre quando canta?

Fabio: Direi “ha il vibrato innestato” ma non credo di poter reggere la quantità di doppi sensi che la frase comporta.

Chiara: Meno male che è arrivato Salmo a salvarla. Hanno lo stesso punto di biondo peraltro.

Fabio: Lui sembra uscito da “John Wick”. Ora tira fuori il cannone e uccide l’orchestra.

Chiara: Lei non riesco a farmela piacere.

Fabio: Fastidiosetta. Salmo bluesman comunque non me l’aspettavo.

Chiara: Salmo canta in fondo dai.

Fabio: Ma canta bene. Ma qui era un filo diverso da 90min, tipo. Ora arriva Grignani che si è portato Peppe Vessicchio. Anche quest’anno ce l’hanno fatta.

Chiara: Fa punti. Puntissimi.

Fabio: Per il mio capitano!

Chiara: Anche se Gianluca ha paragonato Arisa a David Bowie: no ecco.

Fabio: Stasera la voce la sente perché canta senza musica. Arisa con una mise che lascia poco all’immaginazione, e ora lui starà tutto il tempo a evitare di guardarle le tette. Credo.

Chiara: Ma non le vede anche se le guarda.

Fabio: Più che altro si spiegano gli occhiali scuri. Finisce in gospel, forse anche in gloria.

Chiara: Arisa fa la sua badante.

Fabio: Per dire di com’è messa la categoria delle badanti in Italia oggi. Grignani si chiama il coro, la standing ovation, il battimani, probabilmente anche un taxi. E va avanti in loop.

Chiara: Sparate a Grignani. Anche un sedativo.

Fabio: È diventato un rave. Ora arriva la Meloni con la Celere.

Chiara: Però mi fa tenerezza.

Fabio: Va be’ copre la quota umanità, stranezza e anche altre quote che ora non citerò. Mi rifiuterò anche di commentare il discorso sulla giornata del ricordo peraltro.

Medley, medley, medley ovunque

Chiara cerca di andare a vedere la Rappresentante di Lista sul Suzuki Stage ma finisce sostanzialmente imbottigliata nel traffico umano.

Fabio: La Rappresentante canta e suona in vetrina, presumo anche per evitare il surgelamento. La fragilità di “Diva” messa in evidenza da una performance che finisce letteralmente in fumo.

Chiara: Io sono a guardare un gabbiotto perché non mi fanno passare.

Fabio: Ciao ciao proprio. Loro peraltro sempre spettacolari, in una performance artistica più ancora che musicale.

Chiara: Meno male che li vedi tu.

Fabio: Si torna all’Ariston peraltro, dove Gassman si è portato Bennato per cantare Bennato. Ma Leo sembra lì per caso. Anzi stasera ha anche lasciato la voce in camerino. Oltre alle maniche.

Chiara: È sempre un bel vedere.

Fabio: Ma per carità. Fosse una gara a chi è più figo sarebbe podio sicuro. Ci si salva giusto un po’ quando si arriva a cantare del Capitano Uncino.

Chiara: Eh sì.

Fabio: Ora arrivano gli Articolo 31 con Fedez. E ora vediamo stavolta chi litiga con chi.

Chiara: Eccomi rientrata.

Fabio: Pronta per ballare.

Chiara: Giusto in tempo.

Fabio: Tuta degli Articolo inquietante. Il resto mi piace molto. Anche la tinta rock con cui hanno ridipinto tutto.

Chiara: Fedez però ci piace anche.

Fabio: Ci sta alla grande. Compreso bacio alla mamma in platea. “Giorgia legalizzala” il grido più improbabile del Festival.

Chiara: Ci piace tutto moltissimo.

Fabio: Bravi e scatenati, un auto-omaggio sensato. Ora Giorgia ed Elisa con i rispettivi cavalli di battaglia. Elisa sembra la custodia di Giorgia ma ok.

Chiara: Su Luce poteva andar meglio secondo me però.

Fabio: Giorgia in questo festival mi sembra proprio dimessa. La trovo giù di forma. E lo dico con dispiacere, anche se rappresenta un mondo musicale che è lontano dai miei gusti. Ok su Di sole e d’azzurro si è ripresa bene. Però mi rimane qualche boh.

Chiara: Sì molto meglio qui. Finale da brividi.

Fabio: Sì concordo. Anche se la cosa migliore loro rimane il video in cui armonizzano sui cartelli della sicurezza.

Naturalmente viene giù il teatro e sui social la gente parla di “momento di tv più bello degli ultimi 20 anni”, esagerando un filino.

Fabio: Colapesce, Dimartino, Carlà, Azzurro. Fai te. Anche Carla Bruni opta per il vellutino, ancheggiando morbida tra il duo delle meraviglie. Operazione piacionissima con un tantino di beat aggiunto qui e là. Vedo anche un Urciullo sulle poltrone come Benigni.

Chiara: I miei capitani. Con finale Splash.

Fabio: Ok ora il coro di Mare fuori però non è che me lo meritassi tantissimo.

Chiara: Io su questo sono totalmente impreparata. Ma vedo la “cagna maledetta” all’orizzonte.

Fabio: Sarebbe anche la moglie di uno dei tuoi e miei cantautori preferiti se non ricordo male. Ora ninna nanna di Morandi alla Francini e buonanotte. Lei che dice a lui: “L’hanno fatta scopare fuor di metafora” meritava però.

Mengoni in duetto con Mengoni

Scendono i Cugini di Campagna che si fanno accompagnare da Paolo Vallesi.

Fabio: Anche i Cugini di Vallesi non me li sono meritati eh. Ma Vallesi è diventato Masini oh. Si sono fusi e sono diventati un unico cantautore insopportabile.

Chiara: Vallesi di Campagna. Anima mia. Mortacci tuaaa.

Fabio: Chissà che invidia i Maneskin ora peraltro.

Chiara: Superate le barriere del suono. I delfini al santuario dei cetacei stanno cantando anche loro.

Fabio: Però male. Niente è arrivato Mengoni, evidentemente doveva proprio. Come dice Amadeus, quando McCartney scrisse Let it be, i Beatles si stavano lasciando male perché sapevano che un giorno l’avrebbe cantata Mengoni.

Chiara: Comunque sia è standing ovation anche prima dell’inizio.

Fabio: Ma non gli potevano fare una standing ovation in cortile e lasciarlo a casa, no? È innamorato di se stesso in modo insopportabile. Con la sua cotta di maglina stile Lancillotto.

Chiara: Già che vai col coro anziché con un altro per duettare… ma sono astiosa.

Fabio: Ma lui duetta soltanto con il suo specchio. E ora fa gli acuti per far vedere che va più su del coro. E con questo ha vinto il Festival. Del 1957.

Chiara: Ma lo aveva già vinto.

Fabio: Sì ma così è la morte eh. È come se vincesse Albano. Il messaggio che passa è che la musica italiana è ferma da 40 anni. E il peccato è che non è per niente vero.

Chiara: È meglio di Albano ma ripeto: è come se il Manchester United si gasasse di vincere a calcio contro la Rivarolese. Cioè ok bravo bene bis. Ma anche meno.

Fabio: Paragone calcistico azzardato ma ok. Comunque può vocalizzare quanto gli pare: è stantio. È roba che puzza di vecchio. E se non fosse una sorta di fotomodello da sfilata sarebbe Albano 2.0.

Chiara: Intanto sulla nave sta festa a bordo piscina somiglia al Purgatorio.

Fabio: Takagi e Ketra stanno confessando la propria colpevolezza su alcune delle peggiori monnezze delle ultime estati. Tra l’altro come riconoscere Takagi da Ketra, se uno ha la P sul cappello e l’altro niente?

Chiara: Arriva Manuel dai. Consoliamoci.

Fabio: Era ora. Va be’ ciao eh. Vado. Statemi bene, voi e i vostri Mengoni. Performance da brividi, per distacco la migliore di serata. E gIANMARIA sta al passo, anche perché Manuel sa perfettamente cosa vuol dire duettare e non fare esibizionismo fine a se stesso.

Chiara: Qui in sala stampa non cantava nessuno. Abbiamo applaudito in due.

Fabio: Eh ribadisco la scarsa stima per i colleghi temo. Se lo meritano, Mengoni. Adesso Mr. Rain, Fasma, Cremonini, e io che non credo di potercela fare. Ah ok questa è quella della pubblicità, me la ricordo.

Chiara: Mah.

Fabio: Niente, anch’io lascerei Mr Rain alla fermata comunque. Lo preferivo con i bambini. Ma anche i bambini senza di lui.

Chiara: Non mi convince.

Fabio: Non convince neanche Fasma, guarda che facce fa.

Chiara: Che amarezza.

Fabio: Madame e Izi attentano a De André. Ora l’interpretazione può avere qualche imperfezione, ma a me il coraggio di accostare ragazzini a mostri sacri continua a piacere.

Comastelle, sarcomi e cover di se stesse

Avevamo molto atteso l’accostamento Coma Cose/Baustelle sul pezzo dei Ricchi e Poveri, ma il risultato è più da poveri che da ricchi.

Fabio: Ora i Comastelle. E niente Rachele improvvisamente di faccia ricorda la brunetta dei Ricchi e Poveri.

Chiara: Un po’ moscio tutto quanto.

Fabio: Il pezzo è quello che è. Poi Bianconi con quella faccia. Ora le due Rose su “America” della Nannini. Peraltro sembrano sorelle, figlie di Achille Lauro tipo. Riscoperta l’anima elettrica di un brano. Effettivamente avanti. Rosa Chemical esce inneggiando all’amore e al sesso. Non è più la Raiuno di una volta.

Chiara: Loro avanti che quasi sembrano indietro. E Amadeus ride. Che si ride?

Fabio: Eh gli ricorda qualcosa di antico. Nel frattempo Kekko e Sarcina fanno a chi urla più forte “Vieni da me”.

Chiara: Sarcina per il mio iPhone è “sarcoma”. Coincidenze?

Fabio: Questa è sentenza, signori.

Chiara: Per reclami scrivere ad Apple.

Fabio: L’Ariston la canta tutta. Meglio di Kekko, peraltro. Per fortuna arriva Levante che si butta su Vasco con Renzo Rubino. Sempre senza pantaloni.

Chiara: Ma non canta Renzo.

Fabio: No, suona. Ma Claudia canta parecchio eh.

Chiara: Moltissimo.

Fabio: E fa una cover con i controcazzi, tecnicamente parlando.

Chiara: Anche questa scivola inosservata.

Fabio: Non ti arrabbiare. La Oxa rifà la Oxa nel frattempo. Onanismo coveristico. E pure qui gorgheggi di cui non si sentiva la necessità.

Chiara: Ma vale fare cover di se stessa?

Fabio: Eh domanda ricorrente. Per me non dovrebbe, ma pare valga. Poi entra un tizio del circo e fa girare il violoncello.

Chiara: Bello il violoncello.

Fabio: Sì molto figo. Anna nel frattempo è diventata Ian Gillan dei Deep Purple. Ma il violoncellista ha suonato 12 secondi comunque. No dai gli Autogol no!

Chiara: Ma chi sono?

Fabio: Gente che viene invitata sul palco per far capire lo stato disastroso della comicità oggi in Italia. Presumo per rientrare nelle quote del PNRR. Per fortuna arriva Sethu, che porta degli amici suoi per cantare “Charlie fa surf” dei Baustelle. Qualcosa mi dice che finirà pestato più di Charlie nella canzone. Sembrano i Backstreet Boys ma in una scena di Trainspotting. Due passi nel surreale anche stasera.

Chiara: Mi sono piaciuti un sacco. Moltissimo. Lui rivelazione di questo Sanremo Giovani.

Fabio: Sì sì decisamente un talento, sono d’accordo. Ora Britti con la Gibson Diavoletto prova a salvare il salvabile con Lda. Ma non credo ci sia niente di salvabile. Oddio alla fine se la canta da solo, bravo Alex. Manda pure a casa il tizio vestito di azzurro di fianco, a posto così.

Nel frattempo Mara Sattei si porta Noemi per cantare Gigi Dag, scelta curiosa perché le voci delle due quagliano poco. Finalone con Paola e Chiara che condensano otto canzoni in una per far capire che in sostanza hanno sempre cantato lo stesso pezzo, e poi i Colla zio mettono le mani su “Salirò” con l’aiuto di Ditonellapiaga. Solo che loro sembrano comprati al discount mentre lei è versione extra lusso, soprattutto a paragone loro.

Classifica cover che conferma la totale insipienza del televoto, con Mengoni che vince su Ultimo, con Lazza terzo, Giorgia quarta e Mr.Rain quinto. Che poi probabilmente sarà la classifica finale di domani, per uno dei festival più prevedibili e ovvi di sempre. Se ho chiamato la mia squadra di Fantasanremo “Restaurazione 2023” ci sarà un motivo.

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