Fabio: Carlo Conti scende dalla scala nel tripudio dell’Ariston e vanta i record (legittimo), poi lancia il jingle che ha infestato, pardon, accompagnato questa edizione, con Gabry Ponte sul palco.
Chiara: Lo canta un medico della peste.
Fabio: Che è adatto a quanto ha ammorbato, devo dire.
Chiara: Eppure lo canta tutta l’Italia.
Fabio: Ma noi non confonderemo quantità e qualità. Francesca Michielin particolarmente luccicante apre la sfilata dei Big.
Chiara: Meglio riascoltata, anche se credo ci sia qualcosa che mi sfugge. E forse non riuscirò a cogliere fino in fondo.
Fabio: Be’ dopo tre esibizioni è rimasta a metà strada, è come un aereo parcheggiato in pista e che non decolla mai. Oggi parto di metafore alla prima canzone, figurati come arrivo in fondo. Comunque ci siamo concentrati giustamente sul caso Fedez, ma pure lei non se l’è vissuto benissimo questo Festival, si direbbe.
Chiara: Be’ si è rotta un piede e ne viene da problemi di salute importanti.
Fabio: Eh appunto: già è difficile da sani. Un Cattelan all white oggi presenta, dopo essersi concentrato sul Dopofestival. E annuncia un Willie che per contrasto è in all black.
Chiara: Willie sta bene vestito elegante ma con la camicia aperta tipo pranzo di matrimonio d’estate. Ora aspetto Luca Ravenna. Se non ce la fa manco stasera rinunziamo.
Fabio: La canzone in effetti è adatta al matrimonio ma anche a una giornata estiva scialla.
Chiara: In cui comunque di fondo ti rode il culo.
Fabio: Ma ha detto solo “domani”.
Chiara: Eh non ce l’aveva fatta fino a oggi.
Fabio: Domani è sempre una parola complicata. Siamo sempre lì: Willie ha fatto di meglio, è stato più pungente e coraggioso in passato, però questa la trovo una delle canzoni comunque più fresche dell’edizione 2025. Quello di Ravenna comunque non credo fosse un problema di timidezza.
Chiara: C’è un po’ di ritmo che mancava e il suo stile resta sempre… Non la sua migliore. Ravenna timido non penso proprio, forse casinaro o problemi tecnici.
Fabio: O forse un’idea per creare la notizia, la manipolazione dei media non sarebbe poi così strana per due teste come le loro.
Chiara: Manipolazione… Non lo so se abbiano davvero così poco da fare sta settimana.
Fabio: Va be’ manipolazione minima. Un gioco, diciamo.
Chiara: Mi sembrano belli tonici e scoglionati come dire.
Fabio: Intanto la Marcuzzi abbraccia tutto l’Ariston, forse per far coraggio in vista della prossima canzone.
Chiara: In tutto c’è Marcella che è tutta contenta nella sua mise sbrillucicosa.
Fabio: L’unica cosa che non mi imbarazza di questo brano è lo stacco di coscia delle ballerine. Anche Bresh sbrilluccica, però meglio.
Chiara: Ha questo sorrisino che gli si vuol bene.
Fabio: Ma canta bene e la canzone è giusta, niente da dire. Il suo Festival lo vince, non c’è dubbio.
Chiara: Ma certo. Sono proprio da concerto loro due.
Fabio: Be’ del resto sono cresciuti lì. Mi ricordo un’Arena del Mare piuttosto popolata per lui. Ora saluta Chiara, sei tu?
Chiara: Sorellina sua.
Fabio: Tacerò della battutaccia di Conti.
Chiara: Qui c’è stato un momento di ilarità probabilmente figlio del nervosismo. Ora voglio solo morire.
Fabio: Io voglio morire ora che vedo la camicia di Kekko. E anche ora che lo sento cantare. Peraltro come descrive se stesso che bacia con gli occhi aperti e osserva sa di serial killer, così dal niente.
Chiara: Comunque questa canzone è una canzone dei Modà.
Fabio: Sarà questo che mi urta profondamente. La Marcuzzi si mette ad animare i meme con Conti, mentre Rose Villain scende accompagnata dai valletti che le reggono lo strascico. E reggerei pure io, devo dire.
Chiara: Penso che anche qui tutto l’Ariston avrebbe retto.
Fabio: Sarà per lo strascico ma ha finito per convincermi un po’ di più.
Chiara: Lei quel che fa lo bene e sul palco ci sta da Dio. Al di là di essere poi di un altro pianeta. Stasera è carica.
Fabio: Ma sì alla fine il pezzo è costruito bene, anche se mi piacerebbe vederla con qualcosa di completamente diverso. Ma è giovane, ha tempo.
Tony Effe, carboidrati e Maalox
Fabio: Un vago accenno a una polemica, anche se ironizzando, nell’annunciare Tony Effe. Che risponde una cosa che non ho capito.
Chiara: Io non ho capito neanche la polemica. Però ha un rosario appeso.
Fabio: Tony ieri ha detto che se non gli avessero fatto portare la collana/foulard che aveva scelto, la canzone se la cantava Carlo Conti. Probabilmente l’avrebbe cantata meglio di così. No, esagero: però boh, avevamo bisogno di questo pezzo?
Chiara: Lui fa bene il suo, poi capisco le intenzioni, ma meglio la trap. Non avevamo bisogno di tre quarti dei pezzi in gara, se la metti così. E son pure di manica larga.
Fabio: No ma voglio dire: sei un trapper/rapper, non fare lo stornellatore dei poveri, secondo me. La sua cifra, come dicono quelli bravi, è molto lontana da questa. Clara azzurro confetto espone un certo grado di beltade, come al solito.
Chiara: Le cantanti in gara quest’anno potrebbero anche sfilare.
Fabio: Alcune forse dovrebbero. Nel senso che qui apprezzo (molto) l’estetica, anche eventualmente i giochi visivi come il glitch, ma poi il brano continua a fermarsi un bel po’ prima della stazione. Le mie metafore sono tutte relative ai trasporti: sarà un pensiero subliminale verso la strada del ritorno? Leggo comunque ora che la madre di Tony Effe ha aperto un chiosco di Amatriciana a Sanremo. A saperlo, una forchettata.
Chiara: Credo di sì. Per completare l’alimentazione di soli carboidrati di questa settimana ci stava.
Fabio: Effettivamente. Carboidrati e maalox.
Chiara: Serena Brancale in formissima anche lei.
Fabio: Decisamente: anche lei fa il suo con proprietà e convinzione. Comunque gran parte delle donne del Festival si sono concentrate anche sul trovare una posa instagrammabile e memabile. Lei comunque è trascinante, non si può negare.
Chiara: Sa assolutamente quel che fa, gran voce e musicista.
Fabio: Ti ha fatto cambiare idea rispetto alla prima serata?
Chiara: Non sarà mai il mio genere, ma fa bene il suo pure lei.
Fabio: E’ decisamente il mio genere Brunori. In astratto, se mi dici “canzone di cantautore sulla figlia”, mi sale l’irritazione.
Chiara: Però lui può. Mi piace l’attitudine con cui ha affrontato tutto questo. Tutta questa felicità non l’ho mai voluta diceva Appino. Invece lui se la prende. Anche se non sa magari tanto bene come gestirla.
Fabio: Qualche inaspettata somiglianza. Lui la felicità la canta sempre, anche quando parla di chi batte le mani al pilota che fa atterrare l’aereo. E’ una felicità che sembra sempre a portata, come la canta lui. Forse per questo lo odio un po’, perché non sono sicuro che sia proprio così.
Chiara: Anche qui, credo sia negli occhi di chi guarda.
Fabio: Comunque ha finito secondo me con una performance perfetta.
Chiara: Sono stati quasi tutti bravi al top comunque nel gran finale.
Fabio: Sì concordo, noi li prendiamo per il culo spesso ma arrivare in fondo, combattere lo stress a pacchi e fare la performance della vita non è proprio da tutti. Ma alzo gli occhi dal computer e vedo Alberto Angela che parla di Eros Ramazzotti. Ho battuto la testa vero?
Chiara: Alberto Angela può parlare di quel che vuole. E sarebbe comunque interessante.
Fabio: Di Ramazzotti può parlare chiunque, non mi interesserà mai. Alberto Angela che presenta Gabbani è come Einstein che presenta Massimo Boldi però.
Chiara: Io passo. Sono chiusa qui dentro dalle 11.
Fabio: Eh però.
Chiara: Sento di non aver nulla da dire di costruttivo.
Fabio: Ho capito ma hai fatto la tollerante per tutta la settimana.
Chiara: Ribadisco per la quarta sera che se non lo vedo è meglio. Tipo le punture e i prelievi.
Fabio: La metafora ha preso anche te, ma dal lato sanitario.
Chiara: Eh, vorrei un po’ il 118 ora come ora.
Fabio: La sala stampa che canta il ritornello mi agghiaccia un po’. Ora mostraculo della Marcuzzi. Probabilmente per compensare Gabbani. E scende Noemi che ha fatto fuori tutto il rotolo della stagnola,
poi tocca di ricomprarla.
Chiara: Ma come lei tante, è tutto un argento.
Fabio: L’età dell’argento.
Chiara: Lei l’ha presa molto bene comunque. Sta dando il massimo pure lei.
Fabio: Ma onestamente ha cantato molto bene ogni sera. Solo che è una di quelle canzoni di cui mi sembra di conoscere ogni nota già appena iniziate. Ogni nota, ogni parola, ogni fiato che prende. Poi bravissima, non c’è dubbio. Ma il mio “ma” è molto grande. Certo, non grande quanto quello che mi viene su sulla canzone di Rocco.
Chiara: Rocco Hunt torna alla carica, anche lui elegantone.
Fabio: Terminerà la trasformazione in Gigi D’Alessio nell’arco di una decina d’anni.
Chiara: Ma no lui non neomelodicizza. Almeno rappa.
Fabio: Per ora. Nelle Cronache del 2035 mi darai ragione. Intanto fa il baciamano in platea a sua madre, che però ha il bracciale che gli si accende in faccia.
Genova sforna talenti
Fabio: Sul palco Suzuki si esibisce un Tedua di nero vestito. Prima la nave, poi piazza Colombo, qual è la prossima tappa del rapper made in Zena?
Chiara: Qui si sfornano talenti.
Fabio: Sai che forse del trio lui è quello che mi piace di più? Posto che l’inquadratura di Piazza Colombo mi fa rivivere l’incubo di attraversarla un paio d’ore fa.
Chiara: Tra Bresh Olly e Tedua?
Fabio: Sì, e non ti chiedo chi sia il tuo prefe perché si sa.
Chiara: Sono tutti bravi. Tedua è il rapper vero. Olly ormai è un’altra cosa. E un po’ anche Bresh.
Fabio: Più cantautori. Bisogna vedere se anche Tedua fa la metamorfosi. Ma volendo potrei parlare della macchinetta del caffè che ho di fianco, pur di non parlare dell’esibizione di The Kolors. In versione sadomaso stasera, peraltro.
Chiara: Che comunque quello che fanno lo fanno bene e ribadisco che loro sono mooolto meglio quest’anno. Con loro Gianluca Fru dei The Jackal a ballare.
Fabio: In pigiama. Te mi sei arrivata tollerantissima alla finale. Chi l’avrebbe mai detto.
Chiara: Sì, a parte sempre lo stesso problema con Marco Columbro.
Fabio: E non è un problema di baffetti, come conferma Olly.
Chiara: Sarà la privazione della libertà ma qui tutti si urla più del dovuto per la beltà di questo o quel cantante.
Fabio: Tipo Rebibbia, diciamo.
Chiara: ICO del mio cuor. Non era nemmeno maggiorenne
Fabio: ICO?
Chiara: Eh, si vede che non lo ascolti.
Fabio: Eh ho capito. Sembra una sigla di un corpo di polizia.
Chiara: Si chiama Federico.
Fabio: Aaaah. No, confermo che non lo sapevo.
Chiara: Poi se lo vince va bene. Meglio lui di altri 27. Posto che lo vedo sofferente. Ma qui sono io apprensiva.
Fabio: Ma ecco un Vendittone d’annata.
Chiara: Comunque ANTONELLONE TOP.
Fabio: Sempre top. Ricordati di me fa il pieno di cori e di applausi, e direi che è tutto meritato. Poi aneddottica sparsa e un po’ più zoppicante. Mejo se canta, diciamo.
Chiara: Torna anche a Genova quest’estate.
Fabio: Ti vedo già sotto palco.
Chiara: E certo.
Fabio: Sempre che gli passi il 37 e mezzo fisso di temperatura. Sta per arrivare il momento minorenni: tre ragazzine che hanno scritto una canzoncina con un intento sicuramente nobilissimo. Ma. E’ la sera dei ma, per me.
Chiara: Io vorrei smetterla qui, dateci i vincitori. Basta. Siamo a metà, sono le 23.10, mancano tre ore.
Fabio: Con Amadeus a quest’ora saremmo al terzo eh.
Chiara: Sì per carità.
Fabio: Ci sarebbe cantante-Fiorello-Fiorello-Ibrahimovic-spot-Fiorello-cantante. Anzi ci siamo levati anche il superospite.
Achille Lauro e gli abbracci della Marcuzzi, poi i Cuoricini dei Coma Cose
Fabio: La Marcuzzi abbraccia Achille Lauro, suscitando svariate invidie.
Chiara: Fingeva di aver bisogno di affetto in realtà voleva tastare con mano.
Fabio: Il sospetto c’è ed è fondato.
Chiara: Comunque anche lui se vincesse andrebbe bene.
Fabio: Bravo e ormai maturo, la gestisce alla grande.
Chiara: Immenso.
Fabio: Ma ho paura che la sua quota televoto sia già occupata dal tuo amico zeneize.
Chiara: Qui posso dire che sinceramente sono un cazzo di genio. Perché ci crdevo io e Cosmo a sta roba qua qualche anno fa.
Fabio: Oh comunque ce lo dici da martedì eh.
Chiara: Eh ma sono anziana. E il mondo dovrebbe ascoltarmi.
Fabio: Intanto arrivano i cuoricini dei Coma Cose, che accennano un paio di note di rosso. E se tu sei anziana a me me ricoverano. E non escludo che entro fine serata… Probabilmente usando come barella il cappello di Francesca, sempre più diva.
Chiara: Lo spirito con cui affrontare il festival è esattamente questo. Metterti cose che ti piacciono ma che a casa magari non sarebbe fattibile, e divertirti.
Fabio: Che poi peraltro, a leggerlo il testo non è così leggero.
Chiara: Ma la gente non lo sa.
Fabio: Anzi è una critica neanche tanto velata ai social, che pure decreteranno il trionfo della canzone da qui in avanti. Intanto la Marcuzzi cerca di sabotare in ogni modo la gara, con dispetto di Conti.
Chiara: Non penso che la Marcuzzi riesca a influenzare la gara.
Fabio: Ma Conti non lo sa e s’incazza.
Di Giorgia, del contesto, del vocione e la gente che sbaglia
Fabio: Ecco Giorgia.
Chiara: E pure lei me la farei andar bene.
Fabio: La canzone di Giorgia più la ascolto e più la trovo elementare.
Chiara: Quindi adatta al contesto.
Fabio: Ehi.
Chiara: Poi lei ci mette il vocione.
Fabio: Ma quindi vince chi banalizza?
Chiara: No ma sappiamo che la gente pensa che la voce bella faccia la bella canzone.
Fabio: La gente sbagliaaaaaaaa. Cioè in confronto a questa qui quella di Lauro è Stairway to Heaven. E non lo dico per renderti felice. Lì c’è una storia. Qui cosa c’è?
Chiara: Blanco, e una gran voce.
Fabio: Blanco che evidentemente pensa che basti mettere delle rime banalotte in bocca a Giorgia per vincere tutto.
Chiara: E infatti la gente è in piedi.
Fabio: E il fatto che possa funzionare spiega della povertà musicale di questo paese.
Chiara: Meno male che ci sono i Planet Funk.
Fabio: Che medleyzzano ma lo fanno in modo molto divertente.
Chiara: Pochi casi di elettronica ben fatta made quasi del tutto in Italy
Fabio: Abbastanza quasi.
Chiara: C’è una Angela dei Ricchi e Poveri parodizzata che invade il campo.
Fabio: Parodizzata nel senso di parodia, non che è imitata dalle sorelle Parodi, diciamolo. Uno dei momenti salienti ma anche inquietanti della Finale, Cristicchi in pigiama. Pigiama vero protagonista del Festival 2025.
E trovo che la performance di Cristicchi sia anche gradualmente peggiorata.
Chiara: Non ride più.
Fabio: E forse anche la percezione del pubblico si sta un po’ smussando.
Chiara: Si vede che ha capito che strideva un po’.
Fabio: Un pochino anche stasera ha sorriso, perché gli viene spontaneo secondo me. Però è evidente il distacco. Anche Brunori come dicevamo sorride quando canta, ma a parte la differenza ovvia di tema io lì ci vedo sincerità.
Chiara: Sì ma Brunori canta per sua figlia e il suo amore, non per una malattia incurabile. Come se Fedez fosse sorridente mentre parla del buco nero che lo attraversa.
Fabio: Ecco, brava.
Chiara: Il male fa male. E se non fa male non fa abbastanza male.
Fabio: Esattamente, i due estremi di questo festival: Fedez canta di amore (spezzato) e ti trasmette una vibrazione negativa che ti spazza dalla sedia. Cristicchi parla di una tragedia immane e non ti lascia niente. A proposito di disgrazie, ecco Bove della Fiorentina, salvato per i capelli durante una recente partita con l’Inter, racconta della sua esperienza.
Lucio glam, che non è Tommaso Paradiso
Fabio: Sguardo molto intenso per Elodie prima che parta il suo brano. Ok, non ho guardato proprio solo solo lo sguardo.
Chiara: Lei anche molto intensa stasera, altro ritornellone ben cantato.
Fabio: Anche lei cresciuta nella performance, posto che qui ormai è una regina. Anche Lucio Corsi opta per il rosso stasera, anche se non ho capito bene da cosa è vestito.
Chiara: Da Lucio.
Fabio: Che non è “nessuno”, come canta in questa canzone, anzi il contrario semmai. Un po’ di medaglie d’oro le merita, anche se non vince quella dello sputo. E mi fermo nel citare il suo testo ma sarebbe tutto citabile.
Chiara: Si è preso la sua bella fetta di popolarità, anche più di quella che si aspettava immagino.
Fabio: Ok ho capito: è ancora Bowie con Mick Ronson periodo Ziggy Stardust, o comunque una bella botta di glam rock, almeno visivamente.
Chiara: Aveva scritto “Andy” sotto la suola.
Fabio: Un successo davvero inaspettato: la canzone arriva, ma non è che sia esattamente semplicissima.
Chiara: Mah, vedo che l’hanno condivisa in tanti quindi forse è riuscito a farsi capire. Meritevole ancora di più.
Fabio: Ma sì anche perché è la conferma che si può osare anche qui, senza snaturarsi e facendo cose diverse, cosa che diciamo da decenni. Mi piacerebbe moltissimo vederlo sul podio, ma non sono sicuro che ci andrà.
Chiara: Secondo me sul podio ci sale.
Fabio: lo spero molto, la vedrei come una vittoria anche “nostra”, che sugli emergenti ci costruiamo delle testate giornalistiche. Tipo TRAKS, giusto per citarne una.
Chiara: Posto che da un lato il timore è anche quello che poi quando diventano di tutti, alcuni artisti perdono il senno e diventano i TheGiornalisti. Non che Lucio Corsi possa iniziare a cantare Felicità Puttana. Però. Comunque, Irama lo stai ignorando.
Fabio: Esatto.
Chiara: Io continuo a ribadire che la sua emotività mi arriva.
Fabio: No dai, non è che tutti diventano Tommasone però. Comprendo le tue perplessità. Motta è rimasto abbastanza Motta. E potrei fare molti altri esempi.
Chiara: Motta non ha vinto Sanremo.
Fabio: Neanche TheGiornalisti oh.
Chiara: Ma tre quarti delle persone che conosco non sanno chi sia Motta. Tommaso Paradiso sì.
Fabio: Devi urlare più forte.
Chiara: Tommy lo conoscono tutti, pure mi madre.
Fabio: Ma Tommy non è mai stato Lucio Corsi né Motta.
Chiara: No però cantava Io non esisto, poi è diventato famoso.
Fabio: E’ stata una scelta precisa che Lucio non farà. E’ troppo artista e soffrirebbe troppo a fare scelte così drasticamente commerciali. Non puoi uscire vestito da Bowie del ’72 e poi prostituire la felicità per il denaro. Mi fido di lui. Eccoci a Fedez.
Chiara: Scusate io mi assento. E’ senza lenti.
Fabio: Vuole trasmettere tutto, mi sa. E invece no, occhi chiusi per un minuto buono. Con un ricordo di Fausto Cogliatti a fine canzone. A me è sembrata un po’ meno ricca di tensione questa sera. Forse sono ancora traumatizzato dalla sberla di Bella stronza di ieri.
Chiara: L’impatto lenti era notevole. Io continuo a pensare che si meriti sta benedetta vittoria.
Fabio: Addirittura vittoria.
Chiara: Lo dice anche Corona. E comunque è spiazzante.
Fabio: Spiazzante senza dubbio, forse questa sera ho perso un po’ l’effetto sorpresa. E ripeto: la prestazione cover è stata ancora più forte e devastante. Il momento rap con Shablo con Guè, Joshua e Tormento. Ora chilliamo un po’ con i rapper.
Chiara: Che comunque questa domani in cuffia sicuro.
Fabio: E’ il suo posto. Si sono fatti questo Sanremo “facendo la loro cosa”, zitti e tranquilli, portandola a casa con classe. E a proposito di classe, è il momento di Joan Thiele.
Chiara: Anche lei è in gran forma.
Fabio: Ci accoglie sotto il suo mantello e mostra ancora una volta come si possa portare il pop al femminile a un livello diverso. Sempre molto bang bang wow.
Chiara: Joan è stata sempre molto brava e molto bene. Peccato che passerà un po’ inosservata.
Fabio: Si spera di no dai, anche per questioni di look. Adesso una canzone di Ferro: Massimo Ranieri a un’ora in cui forse preferirebbe essere a nanna. E forse anch’io.
Gaia e poi si viaggia verso la cinquina finale
Fabio: La quota latin di Gaia a 00:56 non ce la si meritava.
Chiara: Si è trasfomata in Mina o Lady Gaga. Comunque senza sopracciglia.
Fabio: Mina e Gaia nella stessa frase però credo non sia costituzionale. La trovo deboluccia, mi annoia proprio.
Chiara: Eccolo qua Rkomi che ci canta in corsivoe.
Fabio: Anche questo non so se me lo meritavo, per quando il ritmo del pezzo non mi dispiaccia. Che su una canzone che si chiama “Il ritmo delle cose” è qualcosa. Però poi capisco tipo una parola su 16.
Chiara: Rkomi mi sta anche simpatico in realtà.
Fabio: Ma anche a me, ma non capisco in che lingua canta.
Chiara: Corsivo!
Fabio: Eh ho capitoe.
Chiara: E siete pure compaesani. Se non lo capisci tue.
Fabio: Non lo capirei a mezzogiorno, figurati adesso. Si chiude con il Rondò Veneziano cantato da Sarah Toscano.
Chiara: Il rondò addirittura.
Fabio: Dai, i violini. E’ il momento del classificone. E la Marcellona rimane ultima. Rkomi un sorprendente 28, si risale con Clara, Gaia, Tony Effe. Bassina la Brancale, ci si libera di Ranieri e dei Modà, bassissima la Michielin. Joan Thiele arriva ventesima e si può anche capire. Rose Villain invece un po’ sotto quello che si poteva presumere, dietro anche il trio rap e Sarah Toscano. Sedicesimo Willie, Rocco Hunt arriva 15, Kolors 14, Noemi 13. Sembra una classifica che potrei aver scritto io, fin qui. Poi Elodie 12, Bresh un onesto 11, Coma Cose al 10, ma tanto domineranno per conto proprio.
Irama si ferma al 9, Gabbani all’8, ma sorprende in negativo un Achille Lauro al 7 (ma un po’ lo dissi), con
fischi e disapprovazione del pubblico. Giorgia al sesto posto scatena un putiferio, lasciando una cinquina finale con Brunori, Lucio Corsi, Cristicchi, Fedez, Olly.
Tutta maschile, con quattro possibili vincitori che ci piacerebbero molto e uno che proprio no. Lauro al posto di Cristicchi e sarebbe stata una cinquina trionfale, ma evidentemente non si può avere tutto.
Chiara: Non mi stupisce nulla, nella mia bozza era solo Giorgia sopra e sotto Cristicchi.
Fabio: Era una speranza per lo più. Comunque sono lieto di aver votato.
Chiara: Già.
Fabio: Sono convinto che sia un gioco e che la forza dell’arte vada un po’ al di là dei voti e delle classifiche,
però se funziona per alimentare, ispirare e smuovere qualcosa, come sempre Sanremo ha smosso qualcosa in noi, allora smuoviamo, che cazzo.
Una sorprendente classifica finale esclude subito Cristicchi, per fortuna, poi mette al quarto Fedez, al terzo Brunori, lasciando Olly e Lucio Corsi ai primi due posti. E prevale il ragazzo di Genova.
Fabio: Che belli. E niente, mi sa che avevo ragione. Sarei stato più contento di Lucio, ma va benissimo così.
Chiara: Incredibile. Artista più ascoltato del 2024. Mio.
Fabio: Eh non mi credi mai.
Chiara: Eh magari avessi sempre ragione.
Fabio: Ma io ho sempre ragione, siete voi che non mi capite.
Chiara: Eh va beh. Comunque va benissimo. Il mio bambino. Comunque il mio FantaSanremo ha il podio nell’ordine. Con Olly capitano.
Fabio: Il mio aveva Brunori, Lucio, Joan, Coma Cose e Willie. Ma ho azzeccato il pronostico e sono contento così.