Qua si parte, ma va detto che le nostre cronache dal divano quest’anno sono un tantino meno divanate: eccoci alle sedie, comode il giusto, della sala stampa Lucio Dalla.
Il Festival 2025 si apre con un ricordo di Ezio Bosso, scomparso cinque anni fa. Un modo per ricollegarsi con un passato “alto” per il ritorno di Carlo Conti come direttore artistico e conduttore.
Fabio: La scenografia vira sull’avveniristico e sul blu, compreso il vestito di Conti, che parte con il calembour: “I Conti tornano”.
Chiara: E le piogge piovono.
Fabio: Per dire. Ma si parte subito.
Chiara: Gaia romanticamente in nude, una cassa pseudo dritta e un bel sorriso.
Fabio: Ho già capito quale canzone cercherò di dimenticarmi quest’estate.
Chiara: Mentre cerchiamo di capire se mettere gli occhiali per leggere il testo che stiamo scrivendo o toglierli per vedere lo show. Finora me li rimetto volentieri.
Fabio: Ma anche quale schermo guardare. Un’edizione che parte fra mille dubbi.
Chiara: Comunque canzone meglio di quella dell’anno precedente, ritmata simpaticamente, domani sarà in radio e spero comunque di non sentirla mai più.
Fabio: Speranza che temo infondata, anzi perfetta anche per sfracassare imperitura attraverso qualunque pubblicità telefonica. Chiamo io, chiami tu, chiama mia sorella?
Chiara: Però ecco subito il Gabbani nazionale, che oggi mi ha dato meno fastidio del solito e ora vediamo se mi piacerà pure la canzone. E’ sempre più Marco Columbro.
Fabio: Ma canta peggio. Non so, mi sembra un pezzo già sentito 8938k di volte.
Chiara: Confermo, mi dà meno fastidio. Forse come ha detto oggi Elodie in conferenza stampa, ho sempre l’ansia quindi è come se non l’avessi. Però col fastidio nel mio caso.
Fabio: Ti sei assuefatta. Ma ha detto “ti faffafia”?
Chiara: Potrebbe. Però se lo fisso intensamente mi urta un pochino.
Fabio: Ricordo momenti in cui ti urtava tipo tir in faccia.
Chiara: Ci sta credendo un sacco.
Fabio: Anche in conferenza stampa sembrava crederci, ma io non gli credo. Arriva Gerry Scotti cantando Zucchero e sembra invecchiato di alcuni decenni.
Chiara: Però lo zio Gerry sulla Rai fa effetto. Meno male che c’è Rkomi ora.
Fabio: Faccio un fioretto: parlerò malissimo di Rkomi e Irama soltanto se mi obbligheranno loro.
Chiara: Mi sembra molto bello. Per ora invece Gerry gli dice di coprirsi per non farsi venire lo squaraus.
Fabio: Gerry si prende la prima risata del Festival. Pezzo non imprevedibile, diciamo.
Chiara: Anche qui nulla che muova le viscere diciamo, contrariamente agli avvertimenti di Scotti.
Fabio: Eh bisogna vedere poi domani, gli effetti non sono immediati.
Chiara: Comunque forse mi piace più di chi lo ha preceduto.
Fabio: Cita Manzoni (Piero) se non ho sentito male.
Chiara: Esattamente, lui e la merda d’artista.
Fabio: Diciamo che chi lo ha preceduto non rischia di svettare, ecco.
Chiara: Quella che fa perché va sul palco nudo.
Fabio: Eh allora andiamo avanti con questo tema, che comunque porta fortuna. Noemi con strascico, vestita da principessa Disney, tipo.
Chiara: Qui ci sono autori di tutto rispetto
Fabio: E sarà una ballata di tutto rispetto, come al solito. Che lunedì ci saremo rispettosamente dimenticati per sempre.
Chiara: Lei ha sta voce della madonna che ci piace sempre, poi quel che canta dipende da chi le scrive.
Fabio: Dissento, gli autori se li sceglie.
Argento Clerici, Ammiraglio Irama, la sposa cadavere e tanti cuoricini
C’è subito nostalgia di Diodato durante la pubblicità, almeno per l’audio della sala stampa. Diciamo che quanto ascoltato fin qui non rischia di collocarsi nella stessa categoria.
Chiara: Però ora arriva Antonella Clerici di sbrilluccichi vestita, e sta anche molto bene.
Fabio: E si prende anche della “sexy” da Conti. Ora è il turno di Irama, vestito da ammiraglio.
Chiara: I vestiti prestati dallo zio più grande
Fabio: Tra gli autori Colonnelli: tutto torna. Ok, ho fatto un fioretto, tipo 12 righe fa. Però.
Chiara: Ma dai su. Meglio di tutti finora.
Fabio: Io una cosa voglio sapé. Perché non apre la bocca?
Chiara: Anche se la giacca no. Continua a non dispiacermi.
Fabio: Guarda, possiamo dire la stessa cosa di Rkomi: meglio dell’ultima, anche un filo più elaborata dal punto di vista musicale, poi ok, si è tolto la giacca e acquista punti, mi sembra evidente.
Chiara: Però Gerry che si mette il giaccone dicendo che è della sua taglia merita.
Fabio: Vero. Gerry si sta mangiando il palco (e per una volta non è una battuta sulla sua forma fisica). Sono ancora “nostri” i Coma Cose vero?
Chiara: Sono sempre nostri.
Fabio: Giusto. Anche perché lei si è vestita da sposa cadavere. E c’è Melozzi che dirige.
Chiara: Riesce a stare bene lo stesso.
Fabio: Non so dire lo stesso di lui, ma non importa.
Chiara: Si inciampa nel vestito, è ancora una di noi. Ha il giro di “E vola vola si sa/sempre più in alto si va”
Fabio: E’ molto vero. E anche per questo acchiappa.
Chiara: Sì, sono nostri. Fanno i cuori con ogni parte del corpo.
Fabio: Ma infatti, che gli devi dire? Ormai è una performance artistica extra musicale ogni volta. Ok non sono più quelli di Post Concerto eccetera, ma sono sempre loro. Cristicchi veste granata (?) e si attende commozione.
Chiara: Cristicchi meglio come ipotesi. Testo bellissimo. Ma perde così musicato.
Fabio: perché è un po’ prevedibile pure questa, però io non sono mai stato un fan (eufemismo) e tutto sommato, ti dirò. Scatena ovazione, ma questo era abbastanza prevedibile. Il testo dedicato alla madre che ha evidentemente problemi di Alzheimer suscita commozione e partecipazione.
A tutto ritmo, tra il principe azzurro e il papa
Comunque ritmo ritmo ritmo: qua si corre come i pazzi. E infatti ecco Marcella Bella.
Chiara: Che bei capelli Marcelloan.
Fabio: Sono sicuramente i suoi originali. Posso dire che mi piace come quella dei Ricchi e Poveri l’anno scorso?
Chiara: Ma va, i Ricchi e Poveri erano in confronto poeti contemporanei.
Fabio: Però lei convinterrima. Non la tocca niente, del resto.
Fabio: Mentre Chiara vanta meriti pregressi, ecco Achille Lauro.
Chiara: Vanto sì, checcazz.
Fabio: Mica ho detto che hai torto, oh.
Chiara: Ha un’eleganza infinita.
Fabio: Che, considerando da dove arriva.
Chiara: Sembra il principe azzurro maledetto.
Fabio: Quello che non capisco di lui è perché non segua più il filone Rolls Royce, un po’ più dannato e divertito. Però il pezzo regge bene.
Chiara: Questa la canteremo con gli accendini accesi anche se ora non vanno più di moda urlando a squarciagola.
Fabio: Con gli smartphone con il powerbank.
Chiara: Sono così contenta che abbia trovato il suo posto nel mondo.
Fabio: Comunque ho capito ora che è vestito da Pinguino (il cattivo di Batman).
Chiara: Anche se lo sento un filo più distante.
Fabio: Soffre di meno, probabilmente. Stacco pubblicitario, si rientra, ed ecco Noa e Mira Awad che canteranno Imagine, ma prima videomessaggio del papa. Che livello di cinismo posso permettermi?
Chiara: Dopo Coma Cose e Lauro effettivamente ci voleva la benedizione.
Fabio: Ho sempre più l’impressione che gli appelli del papa interessino e colpiscano principalmente i già convinti, mettiamola così. Dopodiché bella performance di Noa e Mira, colpisce anche scenograficamente.
Chiara: Bella performance. Giorgia ora arriverà ad allietare gli animi
Fabio: Di nero vestita, entra con eleganza. A proposito di papa: chi entra papessa, solitamente esce cardinale. E’ favoritissima, ma si sa che i favoriti della vigilia…
Chiara: La voce è sempre da brividi
Fabio: Indubbio. Mi convince il fatto che la canta con uno spirito aggressivo.
Chiara: Pezzo un po’ debole anche se decisamente meglio dei precedenti però.
Fabio: Sì il pezzo è semplicino. Però poteva anche cantarla più piatta e invece ha scelto di metterci un po’ di r&b. Ovviamente standing ovation, ovviamente se non vince saranno fischi eccetera. Ma funziona così e ci sta.
Chiara: Ora una gioia, Willie Peyote che ieri sera se la chiacchierava amabilmente con la sottoscritta… E ora ci schifa.
Fabio: Ma come ci schifa oh.
Chiara: Vedrai. Ah ma esistono anche altri ritmi allora.
Fabio: Sì ma non dirlo a nessuno oh.
Chiara: E ci sono anche altri argomenti oltre all’ammmmore.
Fabio: Sceglie il Sudamerica, molla per un attimo l’hip hop e fa muovere un po’ il culo Willie. Sempre sul pezzo, poco sanremese, ma vincerà nel suo campionato. Certo neanche lui si è speso molto nel ramo attualità, ma come dire, forse non è aria. Ora una Rose rossa.
Chiara: Con cambio di scaletta che prevedeva Jovanotti.
Fabio: Sarà che siamo in anticipo sulla scaletta, forse per la prima volta nella storia di Sanremo. Canzone non male, ma mi aspetto che a un certo punto faccia Click Bum Bum. Ecco, l’ha fatto. Piange lacrime azzurre, il pezzo è carino, ma mi ricorda un po’ tanto l’altro.
Chiara: Perché cambia ma non così tanto. Poi ha un vocione che ci piace.
Fabio: Finale a cappella, con battimani. Non era il finale, ok.
Il dorato Jovanotti, poi Olly ed Elodie
Jovanotti riapre le danze con i batteristi dei 1000, vestito d’oro in esterno, davanti all’Ariston: “L’ombelico del mondo”, “Il più grande spettacolo dopo il big bang”, abbracci, baci e incidenti vari mentre entra in teatro.
In fondo gli sono grato perché quest’anno non avevo ancora detto che non sopporto i medley. Anche quando sembra farmi cambiare mezza opinione, torna con le canzoni vecchie e mi fa confermare le mie opinioni vecchie.
Chiara: Sembra vestito come quelli che fingono di essere statue in centro città per chiedere spicci.
Fabio: Che è sicuramente una carriera che ha preso in considerazione, prima di Gimme Five/all right. Perché chi dimentica è complice.
Chiara: Probabilmente. Sei come la mia moto.
Fabio: Sei proprio come lei.
Chiara: C’era anche figlia tra il pubblico se non ho visto male peraltro.
Fabio: Speriamo nelle nuove generazioni, perché quelle vecchie sono andate. Si era detto nessun monologo, ma qui il duetto Jova/Tamberi ci va abbastanza vicino. Cioè bello eh? Però.
Chiara: Che poi. Dopo c’è Olly, non vorrei dire. Ma cosa stiamo aspettando?
Fabio: Lo stai aspettando da sei mesi tipo.
Chiara: Ma da tutta la vita.
Fabio: Esagerata.
Chiara: Non succede, ma se succede. Altro che.
Fabio: Non ti dirò niente delle previsioni.
Chiara: Una statua a me devono fare. Che ora ‘uuuuuh Lauro’. ‘Uuuuuh Olly’. “Uuuu Coma Cose”.
Fabio: Ti va riconosciuto.
Chiara: Eh, bravi
Fabio: Va be’ i Coma anch’io eh. Io mi prendo Lucio Corsi. Perché Brunori è di tutti.
Chiara: Brunori non è sempre stato di tutti però.
Fabio: no ma lui è naz-pop nell’animo. E’ come se fosse sempre stato qui. Nel frattempo tutto l’anticipo accumulato si dissipa con Jova che occupa militarmente il palco dell’Ariston per, quanto sono, 28 minuti?
Commenti a pioggia sul non propriamente trionfale nuovo singolo di Jovanotti.
Fabio: Bella l’idea di farla tutta in rima baciata. Originale. La canzone è brutta, è vero. Però lui la canta male. Bello comunque questo concerto di Jovanotti, peccato interromperlo con il Festival. Comunque par di capire che di Olly devo scrivere da solo perché Chiara si sta lustrando gli occhietti. Amori perduti, nostalgie, pianti, silenzi e tutte le cose al posto giusto in un pezzo sanremese dal lato struggente. Direi che la consacrazione del ragazzo genovese è cosa fatta.
Chiara: Sì io non ho nulla da dire in merito se non che sono tanto orgogliosa e ci spero un po’. Ora arriva Elodie che anche lei brutta proprio no. Anche se ha il vestito che fa matchy matchy con quello di Jovanotti.
Fabio: Visto statue peggiori, effettivamente. Personalità e fisicità da vendere, ma la canzone non è che mi muova tantissimo.
Fabio: Arriva Shablo e altri dodici, fra cui Guè.
Chiara: Tre generazioni di rap.
Fabio: Introdotte da un coro gospel.
Chiara: Ti dirò, niente di nuovo, anzi, molto di vecchio, però alla fine poteva anche andare peggio.
Fabio: Una ventata d’aria, non necessariamente freschissima, ma apprezzo sempre chi cerca di fare cose diverse anche a Sanremo. Forse nelle prossime serate il feeling tra i tre sarà un po’ più a punto.
Chiara: Ma Tormento dove è stato in questi anni?
Fabio: Ha fatto cose. Ma si è un po’ eclissato.
La categoria anziani, poi la Brancale sveglia tutti
Arriva Massimo Ranieri
Chiara: Qui abbiamo Nek e Tiziano Ferro tra gli autori.
Fabio: Hai mai visto Tiziano Ferro e Massimo Ranieri nella stessa stanza?
Chiara: Io no.
Fabio: Io neanche. Allora: nella categoria anziani vince.
Chiara: Sono due.
Fabio: Ho capito. Non ho mica detto che erano mille.
Chiara: Sono confusa.
Fabio: Poi anche Noemi secondo me ha 76 anni o canta come se li avesse. Diciamo che la classe è rimasta e che sa cantare come Dio comanda. Dopodiché…
Chiara: Sì ma però.
Fabio: Per il rispetto alla loro carriera personalmente non li farei gareggiare perché mi fa sempre effetto RSA.
Sia per quelli dignitosi come lui, sia per quelli palesemente ridicoli. E abbiamo capito tutti di chi sto parlando.
Chiara: Sì ma è del ’51 comunque.
Fabio: Stiamo parlando del Novecento vero?
Chiara: Spero.
Fabio: E tra l’altro anche Raf.
Chiara: Raf ha i capelli disegnati.
Fabio: Puntinismo puro.
Chiara: Esatto. Pubblico in delirio qua fuori.
Fabio: Verrebbe voglia di uscire. Scherzo.
Chiara: Be’ ora c’è Tony Effe. Vedi tu cosa è meglio
Fabio: Verrebbe voglia di uscire, di nuovo. “Lo aspettano tutti”. Anche al Capodanno di Roma. Ah no. Si è vestito da negativo di Achille.
Chiara: Sembra il suo autista.
Fabio: Prevenuta. Senti come stornella.
Chiara: Hotel Califano.
Fabio: Mah, me lo ricordo un filo più roco e vissuto.
Chiara: Io ho un problema, ogni volta che leggo Brancale in realtà ci vedo Branchiale.
Fabio: Ma perché?
Chiara: Ma che ne so. Ma sempre.
Fabio: Comunque veste (non tantissimo) di rosso e come previsto fa ballare l’Ariston.
Chiara: E lo sveglia.
Fabio: E chiama “Pino”. Ma chi è Pino?
Chiara: Sarà un amico suo.
Fabio: Che le parcheggia l’auto. Comunque sfrutta molto bene l’occasione, a occhio, con questo mix pugliese/tribale.
Brunori e tutti a casa
Fabio: Non come te con Olly, ma ho aspettato a lungo questo momento.
Chiara: Eh immagino. E già che ha la chitarra in mano
Fabio: E non una chitarra a caso.
Brunori canta e qualche lacrimuccia scende
Fabio: Peccato che il Festival finisca così presto dai. Già ora di andare tutti a casa?
Chiara: Che bello quando arrivano così. Ed è anche contento di cantare la sua canzone, con la sua piccola fiamma nel cuore.
Fabio: Posso dire che è stronzo? Perché questa è esattamente una di quelle canzoni che poi le ascolto in auto da solo e senza un motivo preciso e senza mezza avvisaglia mi viene una voglia di piangere che mi spacca in due.
Chiara: Che cosa gli puoi dire? Lacrimuccia.
Fabio: Gli perdoni anche i capelli azzurri e la giacca comprata ieri all’Oviesse. Forse due lacrimucce.
Per contrasto, ecco i Modà
Fabio: Ma avevo capito che era finito, ora che vogliono questi?
Chiara: La magia si è rotta ancora
Fabio: E non solo la magia. Invecchiano e diventano i Pooh, ma con molto più imbarazzo.
Chiara: Peraltro qualcuno sa che faccia hanno gli altri Modà?
Fabio: Neanche le madri. Anche se sarebbe molto bello un gruppo whatsapp “Le madri degli altri Modà”. “Non ti dimenticoooaouauaau“.
Chiara: Come i buoni Pooh di una volta. Ed ecco Clara: anche qui, brutta no.
Fabio: No effettivamente la ragazza si lascia guardare
Chiara: Io però non ho capito una parola.
Fabio: Neanch’io, ma forse per motivi diversi. Ma perché canta la canzone di Rose Villain?
Chiara: Sembra la copia di molta altra roba.
Fabio: Credo abbiano chiesto a chatgpt “scrivi un testo con delle parole a caso che non si capiscano minimamente”.
Chiara: E invece è Federica Abbate.
Fabio: E’ come si fa chiamare ChatGpt per non farsi riconoscere. Ma ora molta curiosità per Lucio Corsi. Chitarra anche lui.
Chiara: Eh, questi cantautori.
Fabio: Vestito da ape, con faccia bianca da clown.
Chiara: La faccia la ha sempre bianca ormai. Non è un’ape, è un duro.
Fabio: C’è un po’ di Bowie nel look, c’è un po’ di Fortis nella parte di piano, c’è tutto quello che un cantautore giovane dovrebbe portare qui.
Chiara: E niente, sta canzone è proprio bella.
Fabio: Coerente con se stesso dalla prima all’ultima nota, se ci fosse un premio per l’esordiente lo dovrebbe vincere. Ma ha vinto comunque, per me. Ora non so se mi va di commentare Fedez, onestamente.
Chiara: Commentiamo solo la canzone. Sul resto ne hanno parlato tutti, troppo.
Fabio: Soprattutto lui. Ha mantenuto le lenti da vampiro, comunque.
Chiara: Trema peraltro e sembra un cyborg con queste lenti.
Fabio: Onestamente non è brutta, anche se un po’ già sentita.
Chiara: Mette un po’ d’ansietta.
Fabio: Direi volutamente.
Chiara: No, non è brutta per nulla.
Fabio: Così come voluti sono i versi lasciati lì, non difficili da riferire a una ex piuttosto famosina. Diciamo che se il finale è “E comunque il pandoro mi fa cagare” non mi sorprendo.
Chiara: Ma tra tutti. Però l’ansia la trasmette tutta.
Fabio: E a proposito di ansia, come la metti con Bresh, quest’altro rampollo di Genova?
Chiara: Spero che faccia gran bene anche lui.
Fabio: Sì ma ti vedo meno partecipe.
Chiara: Sì non c’è paragone.
Fabio: Altro rapper che sceglie una via più cantautorale.
Chiara: A Genova si fa tutto.
Fabio: Per carità.
Chiara: E ci piace pure lui.
Fabio: Credibile. Qualcosa di tananaiesco. Ma con personalità sua.
Chiara: No Tananai no. Bresh ne fa così. Genova c’è ragazzi. Forte e chiara.
Fabio: Ok, poi se riesci a scendere dal campanile eh.
Chiara: Va beh ma li ho visti crescere. Che posso dire.
Fabio: Lo so lo so.
Chiara: Sono all’Ariston e se lo stanno mangiando. A prescindere da come andrà.
Fabio: Sì ottima figura anche lui. Ma lui è cresciuto gradualmente. Olly ha fatto un salto.
Quota femminile con Sarah Toscano e Joan Thiele
Fabio: Ora, Sarah Toscano, con tutta la gente giovane che c’è a spasso. Capisco la quota De Filippi, però.
Chiara: Brava lo è per carità.
Fabio: Ma anche lo stacco di coscia, sempre per carità. Se mescoli veloce la canzone di Gaia, di Clara e questa io non so quale è quale. Ecco, per dire, Joan Thiele potrebbe avere qualcosa di più sensato dire.
Chiara: Anche la Joan ha lo stacco di coscia.
Fabio: E anche lei chitarra, con effetto vagamente PJ Harvey. Probabilmente non il suo pezzo migliore, ma con un ritmo interessante e una sua sensualità.
Chiara: C’è un fondo di Goodnight moon.
Fabio: E di parecchie altre cose. Anche un po’ di Baustelle.
Chiara: Mi piace comunque.
Fabio: “Contano sempre più le idee”, ci dice. Ora Rocco Hunt. Stavo per dire: va be’ dai, a parte i Modà non ci sono state canzoni imbarazzanti. Ed eccomi smentito subito. Passiamo oltre: una Michielin propensa agli incidenti in questa edizione. Perde l’auricolare e fa ripartire il brano. Comunque a me lei fa sempre l’effetto vorrei ma non posso. Voce bella ma potenza limitata. Canzone carina ma.
Chiara: Ma perché Calcutta non le scrive tutte le canzoni così siamo certi del risultato? Ha una voce che mi piace dalle audizioni di X Factor di cent’anni fa.
Fabio: Perché ha troppe richieste. Ciao Edo, quando passi di qui, tra l’altro?
Chiara: Ma Edo lascialo dove sta che sta meglio.
Fabio: Ma c’è stato Gazzelle oh.
Chiara: Edo però no.
Fabio: Brunori, Lucio Corsi, Truppi.
Chiara: Lascialo lì.
Fabio: Non vuoi Calcutta? Beccati The Kolors.
Chiara: Che però è Michael Jackson.
Fabio: Ma canta come Raffaella Carrà sotto acidi. Ora, hanno provato a rovinarci sul finale, ma confermo che mi aspettavo di peggio.
Chiara: Complessivamente bene dai, non c’è niente di orripilante se non per puro gusto personale. E anche qualche sorpresa.
Fabio: Forse un po’ di ripetitività, ma era veramente pretendere troppo. La classifica della sala stampa nomina i propri primi cinque: Brunori, Giorgia, Lucio Corsi, Cristicchi, Achille Lauro.
Chiara: Che poteva andare mooooolto peggio di così.
Fabio: Manca evidentemente un Olly, ma sono molto parziali direi.
Chiara: Va beh ma dai qui si tratta di oggettività incredibilmente.
Fabio: Sì: alla fine pensavo tragicamente peggio.