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Primo lavoro da solista per l’ex New Cherry Sara Piolanti: inseguendo le sue Farfalle e falene (di cui abbiamo parlato qui), le abbiamo rivolto qualche domanda.

Come hai affrontato questa prima esperienza da solista?

L’esperienza da solista ha portato con se’ una moltitudine di sentimenti,dall’orgoglio per qualcosa di “totalmente mio” fino alla paura di sbagliare o comunque non riuscire a rendere al meglio le storie e le visioni che volevo trasmettere. In realtà le due facce della stessa medaglia. In studio è stato interessante cimentarsi su più strumenti nonostante io non sia di certo una virtuosa, è stato come dare più voci a quello che avevo dentro, come formare il mio personale coro. Tutto davvero molto stimolante.

Come nasce il rapporto con Franco Naddei/Francobeat, che ha prodotto il tuo album?

Il rapporto con Franco di fatto è nato per caso. Lo studio di registrazione in cui dovevo lavorare improvvisamente non fu più disponibile nel giorno fissato ma io scalpitavo letteralmente per iniziare le registrazioni e non volli aspettare oltre. Chiesi un po’ di consigli ad amici musicisti e mi parlarono di Franco, che io conoscevo appena in quanto musicista forlivese come me.

Dopo pochi giorni ero nel suo studio e iniziammo il disco, capì subito che era quanto di meglio potevo chiedere per un progetto come il mio, l’intesa e’ stata immediata e più il lavoro prendeva forma più mi rendevo conto di aver avuto l’imprevisto più produttivo e fortunato che potesse capitarmi.

Come nasce “Il Nuovo Schema”?

Il Nuovo Schema nasce da un dolore, una delusione, che come spesso succede sono i trampolini del cambiamento. E’ un riscatto, una rivoluzione dedicata a coloro che, imprigionati in ingranaggi apparentemente impossibili da sciogliere, riprendono il contatto con se stessi e con la realtà intorno e reinventano la propria posizione e il proprio ruolo in questo terribile e meraviglioso spettacolo di farfalle e di falene che è l’esistenza.

Sara Piolanti: rendere tenero un addio

Perché hai scelto di fare la cover di “Canzone per te”, antico successo di Sergio Endrigo?

sara-piolantiIl mio rapporto con “Canzone per te” nasce da uno spettacolo teatrale in cui sto lavorando, “Poesie d’amore per donne ubriache”, in cui tutta la parte musicale si rifà al repertorio cantautorale italiano degli anni ’60, ’70 e ’80.

Tra i tanti pezzi, questo di Endrigo mi ha colpito particolarmente per l’intensità e la capacità di rendere romantico e tenero anche un addio cosi sofferto, il desiderio di conservare e proteggere quanto di bello c’è stato tra due persone, come una cosa preziosa, senza odio né rancore.

Questo mi ha colpita, l’amore che non si piega alle logiche del possesso, che rimane tale anche quando non è piu condiviso.

Puoi raccontare la strumentazione principale che hai utilizzato per suonare in questo disco?

In questo album volevo esprimere la contemporaneità senza però rinunciare alle radici.Abbiamo fatto largo uso di sintetizzatori ma sempre in armonia con la classica base rock di chitarre,basso e batteria, cercando in alcuni casi di slegarci il piu possibile dai modi canonici di suonare i vari strumenti, inventando e reinterpretando.

Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimi di più in questo momento e perché?

Devo ammettere che ultimamente non sto ascoltando molta musica italiana e quello che attualmenete apprezzo di più è legato spesso ad ascolti del
passato, per esempio Cristina Donà, i primi Marta sui tubi, Dente. Trovo molto interessanti i Santo Barbaro e Giacomo Toni,così intensi ed evocativi.

Per me la cosa importante è questa, al di là di virtuosismi e tematiche piu o meno importanti. Che la musica abbia il potere di suscitare qualcosa dentro di noi, qualcosa di non necessariamente sempre bello ma anzi che a volte puo’ renderla anche insopportabile. A seconda dei periodi,soprattutto quelli piu neri e difficili, posso passare settimane senza ascoltare neanche una nota proprio per l’enorme potere evocativo che la musica ha su di me.

Puoi indicare tre brani, italiani o stranieri, che ti hanno influenzato particolarmente?

Non saprei dire quali brani possano avermi influenzata piu di altri,sicuramente la musica nera come il blues o il funk sono stati la base del mio sentire musicale che poi ha allungato i tentacoli in tante altre direzioni, soprattutto nel rock che è infine diventato la migliore espressione per la mia musica.

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