Rieccoci con #shortraks, la raccolta di tre recensioni in breve di dischi che potresti esserti perso. Oggi tocca a La Scala Shepard, Black Snake Moan, Deut.

La Scala Shepard, Bersagli

La Scala Shepard è un’alternative rock band, nata nel 2015 tra le strade di Trastevere. 
Il loro sound è caratterizzato dall’incontro fra la tradizione cantautoriale e pop e il rock internazionale. Bersagli è il nuovo disco. Battiti che sanno di irregolare in Potesse esplodere questa città, singolo di pop eversivo con tessiture fitte di chitarra e contrasti vocali. Molto più tranquille, sulle prime, le atmosfere di Camera con vista, con testo pensoso. Poi si esplode anche qui.

Pulsazioni nervose e sintetiche in partenza di Paranoia, che si rafforza subito con la chitarra elettrica (con una mezza citazione dagli Eels). Con Caduta libera si allargano gli sguardi e i pensieri, i cori e i suoni, mostrando un lato diverso della band. “Ci vuole coraggio e coscienza/per esser stronzi al punto giusto”: un assunto molto chiaro alla base di Un giro di giostra, il brano più aggressivo del disco, pur con evoluzioni di tastiera piuttosto fantasiose. Groove 2 ha una vocalità a guida femminile e un ritmo piuttosto incalzante; il brano ha tanti contrasti anche se non soprattutto nel testo.

Idee più soffuse nella molto malinconica Via Dupré. Dall’altra parte è un invito a crescere, effettuato prima con modi morbidi e poi più decisi. A proposito di contrasti, ecco la dannunziana Capolavoro, che prima sussurra e poi urla. La title track Bersagli chiude il discorso con forti indizi di new wave, ma anche un testo che si fa più veemente con l’andare delle battute. Buon disco per La Scala Shepard, che dà prova di forza e ricchezza di ispirazione e scrittura, in un album molto sfaccettato.

Genere: indie rock

Black Snake Moan, Phantasmagoria

Phantasmagoria è il titolo del nuovo album di Black Snake Moan: capelli rossi, lunghi, barba incolta e baffi e un’attitudine che affonda le sue radici nel blues e nella musica indiana rivisitati in una chiave del tutto personale, Marco Contestabile che, in meno di due anni di attività e a soli 26 anni, ha collezionato oltre cento date in Italia e in tutta Europa.

Nell’album, il circo psych apre fin da subito: funziona a loop Lotus, ricca di sensazioni Seventies. Si procede con Endless Sun e le sue oscillazioni. La title track Phantasmagoria si nutre di riverberi e si fa minacciosa e oscura. Con Caleido si balla in cerchio e si approfondiscono le radici rituali del discorso musicale. Lost – Kingdom of Rain punta sull’inquietante fin dalle prime battute, sviluppandosi sul ritmo e la frequenza dei battiti.

Procede con più lentezza e in modo quasi pacificato Daylight, che introduce all’ultima parte del disco. Un tuffo nelle sonorità d’Oriente, con il sitar di Coral, che dialoga con la chitarra a costruire percorsi ipnotici. Momenti di tensione e variazioni di ritmo si affollano all’interno di Sweet lie. Ci si perde nella Night of Stone finale, cadenzata e aperta. Black Snake Moan pubblica un disco con sonorità palesemente nostalgiche ma ben fatto e ben piantato nelle radici psichedeliche. E anche in quelle ancestrali del mondo, probabilmente.

Genere: psych rock

Deut, A Running Start

A Running Start è l’ep di esordio di Deut, il progetto solista di Giuseppe Vitale, già autore e voce degli U BIT. Autoprodotto con la collaborazione di David Campanini, l’ep trascina l’ascoltatore in uno spazio di intimità creato unicamente dal suono della voce e della chitarra del cantautore emiliano. Dieci secondi di disco e con Breaking the Law capisci già che i riferimenti sono quelli del songwriting internazionale, che parte dal folk ma pesca a piene mani da suoni pop e rock.

Atmosfere meno sofferte quelle di Grown up, per lo più acustica, ma che agisce anche in sintetico nel finale. Si rimescolano le emozioni con Shadows of the night, ora forte ora dolce. C’è determinazione nella chitarra di Waiting Eyes, che viaggia a ciclo continuo per fornire un tappeto sonoro al cantato. Si chiude con un brano breve e sofferto come Last piece of you, solo acustica e voce, a sottolineare tutte le sfumature della sua scrittura. Che sono molte e notevoli, come questo ep fa assaggiare, promettendo ulteriori evoluzioni positive per il futuro.

Genere: songwriter

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