Simian Mobile Disco, “Murmurations”: la recensione #TRAKSTRANGERS

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I Simian Mobile Disco pubblicano il loro quinto album in studio intitolato Murmurations (Wichita Recordings). Per la riuscita del nuovo lavoro, il duo composto da James Ford e Jas Shaw ha collaborato con il celebre collettivo The Deep Throat Choir, con il direttore creativo Kazim Rashid di Endlessloveshow (Aphex Twin, Flying Lotus, Hudson Mohawk) e Carri Munden.

Anche altre brillanti menti hanno contribuito a dare luce al nuovo album, come il fotografo James Pearson-Howe e Kiani Del Valle che ha diretto e coreografato i tre video di Murmurations, compreso quello del primo singolo Caught In A Wave.

Del Valle spiega il concetto dei tre capitoli: “Dopo che Kazim e Carri condivisero il concept con me, sognai questa figura femminile che si muoveva attraverso diversi stadi emozionali mentre viaggiava tra la vita reale e il subconscio. Questo personaggio femminile diventa il cordone ombelicale dei 3 capitoli. Ogni capitolo esplora tre diverse forme di movimento, riflettendo i vari stadi della psiche”.

Del Valle ha continuato dicendo, “Per “Caught In The Wave” volevo esplorare l’idea del caos. Sono sempre stata affascinata dal mosh pit e da tutta la carica di adrenalina ed endorfina connessa a ciò. Dal pogo alla slam dance, ciò che più mi colpisce è l’impatto fisico e il senso di impegno tra dei perfetti sconosciuti. Giustapponendo il mosh pit ad una coreografia di danza contemporanea, volevo creare un atmosfera che non solo facesse incontrare questi due stili, ma che li elevasse”.

Simian Mobile Disco traccia per traccia

Si parte dall’alto, con le armonie vocali di Boids a disegnare una curva aerea morbida e alata. Entra il ritmo a partire dalla già citata Caught in a Wave, in un crescente tambureggiare che, opposto alle voci, può evocare sia la discoteca sia il convento.

Sensazioni che si allungano in We Go, impostata su un discorso ritmico serrato e tribale, che cresce gradualmente fino a diventare sempre più impetuoso, anche se l’elemento vocale fa da cuscinetto e stempera le tensioni.

Gliders opera movimenti in apertura e chiusura, con qualche dissonanza di fondo e un sapore shoegaze sullo sfondo. Più terrestri i discorsi di Hey Sister, che torna ad aspetti tribali quanto a ritmica, mentre i cori si allargano fino a comprendere atmosfere black e a danzare in gruppo sotto un plenilunio elettronico.

Lo sciame perfetto è più vocale che elettronico in A Perfect Swarm, con movimenti in levare e in battere alternati in maniera continua. Poi il drumming cresce e sposta il confronto su piani di dancefloor.

Anche Defender si muove su binari che sanno di afro con velocità elevate. V Formation arriva da lontano ma si muove in fretta, tra piccole luci. Si chiude con la title track, la breve e liberatoria Murmuration, che ha attinenze space rock.

I Simian Mobile Disco si fanno percorrere dal ritmo lungo pezzi sempre vivi e colorati. Ne risulta un disco molto ricco di sapore e di spezie, oltre che di senso.

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