Elettrico è il nuovo singolo di Simone Matteuzzi, nato dalla rielaborazione di una poesia di Dino Campana. Attraverso allitterazioni e consonanze fonetiche, il testo diventa un’esplorazione delle frontiere del linguaggio e dell’esperienza umana. In un’intima correlazione con l’esperienza di Campana, sottoposto al trattamento dell’elettroshock durante l’internamento in manicomio, il titolo del brano, così come la sua essenza, si carica di significati profondi.
“Sono elettrico”, la dichiarazione del poeta maledetto, si riverbera nel testo di Matteuzzi, diventando un mantra di esplorazione dell’irrazionale e dell’ineffabile. Il brano, privo di un significato predefinito, abbraccia il no-sense sfacciato come unica via per celebrare il vero ultimo senso dell’esistenza. In questo contesto, Elettrico è una canzone che va al di là delle convenzioni, un inno alla libertà creativa e all’autenticità dell’espressione artistica. Rielaborando l’eredità di Campana, Matteuzzi ci invita a esplorare le profondità della mente, ad abbracciare il caos e la bellezza dell’irrazionale, e a celebrare la potenza elettrica della creatività.
Nata da una rielaborazione di una poesia di Dino Campana, “Elettrico” si articola come un esercizio di stile sulle allitterazioni e consonanze fonetiche delle parole. Partendo da questo pretesto nasce quindi senza significato, senza una vera idea. Piuttosto, come ogni buona accozzaglia d’arte futurista, trova il suo significato nella sua autocelebrazione, nell’essere sfacciatamente no-sense. Celebriamo il non senso, che è evocativo del vero ultimo senso
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