Paolo Spaccamonti torna in pista con un nuovo disco, questa volta in combutta con Paul Beauchamp, il musicista di taglio elettronico provieniente dal North Carolina. Il risultato è Torturatori, disco costituito da due lunghe session, divise in “lato A” e “lato B”. Ci spiega il progetto lo stesso Spaccamonti, in esclusiva per TRAKS:
“Io e Paul ci conosciamo da anni e il progetto nasce principalmente dall’ amicizia che ci lega e da un mini-tour della scorsa primavera intrapreso insieme. Siamo due solisti, andare in giro soli è indubbiamente affascinante ma anche molto stancante per cui l’idea del tour in duo (ognuno col proprio set) ci sembrava una buona occasione per stare un po’ insieme facendo quello che amiamo. Caso vuole che l’ultima tappa si trovasse proprio dalle parti di Varese dove vive Gianmaria Aprile dei Luminance Ratio. Durante il tour ci scrive per invitarci a passare una giornata nel suo studio – l’Argo Laboratorium – e provare a registrare “qualcosa”. Spinto dalla pigrizia rispondo di no, voglio solo andare a casa (è domenica e io odio la domenica) ma lui rilancia: “venite anche solo per il pranzo, ci salutiamo, vi faccio vedere lo studio e andate a casa”. Un buon uomo il Gianmaria.
Ci fermiamo e dopo pranzo io e Paul iniziamo a suonare, improvvisando e utilizzando esclusivamente la bellissima strumentazione dell’Argo. E’ tutto talmente naturale e spontaneo che quasi non ce ne accorgiamo, come quando da ragazzi ci si trovava in sala prove senza altri obiettivi che non fossero quelli di suonare e star bene. Lui registra tutto, unendosi a noi con chitarra ed effetti sul finale della jam (il brano diventerà poi “white side”). Le ore passano veloci, i suoi due figlioletti ci raggiungono incuriositi mentre il sole irrompe nella stanza congedandosi con gli ultimi raggi… è quasi ora di andare. Ci salutiamo e torniamo a Torino. Mesi dopo Gianmaria ci spedisce i brani già parzialmente trattati ed editati. A quel punto, stupiti dalla freschezza e dalla bontà del materiale decidiamo di pubblicarlo. Nasce così Torturatori.
Ps: dopo il primo live avvenuto a Belluno, precisamente a Ora (in un posto dimenticato da Dio vicino alla stazione ferroviaria) un signore decisamente alticcio e dall’accento tedesco si avvicina a noi gridando: “ho ascoltato i vostri concerti… ma cosa avete che non va?? Voi avete il buio dentro… siete due torturatori !!” e si allontana. Colgo l’occasione per ringraziarlo, non potevamo chiedere titolo migliore”.
Spaccamonti e Beauchamp traccia per traccia
Come detto, le tracce sono soltanto due e si allungano su percorsi strumentali dalle molte facce. Si parte dal Black Side, che ha inizio in modo lento ed equilibrato, evocando una certa malinconia di fondo ma tenendosi lontano da strappi importanti. Ma gradualmente le emozioni si fanno più forti, consistenti, corpose e sostanziose. La chitarra, straziata, si occupa di portare il discorso a vette estreme, mentre la traccia si “riempie” sempre di più di volume. C’è spazio però anche per un finale, se non rassicurante, almeno parzialmente placato.
Sensazioni acustiche, quasi a suggerire qualche influsso folk, si impadroniscono delle prime battute del White Side, nel quale si innestano però fin da subito sensazioni psichedeliche che crescono d’intensità con l’andare del tempo. Anzi, le sensazioni prendono la forma di fantasmi, distorti e fumosi, che occupano il panorama sonoro con la loro incombenza. Poi la chitarra torna a prendere possesso del tracciato.
Quando due musicisti di valore si incontrano, anche se per un periodo molto breve, non sempre succede qualcosa di speciale. Ma questa volta sembra di sì: Spaccamonti e Beauchamp mettono i propri talenti al servizio di un disco suggestivo e ricco di sfumature, che conserva bene impressa l’impronta dei due autori.