Il secondo album dei Sunset Radio è All The Colours Behind You, in uscita via This Core e Far Channel Records. “L’intero album è un passo avanti rispetto al nostro ultimo disco Vices. Siamo stati influenzati da gruppi pop-punk come State Champs, Neck Deep, Real Friends, così come da leggende hardcore punk come No Use For A Name. Il nostro obiettivo sul nuovo disco era quello di unire questi due mondi in uno”, afferma il chitarrista Matteo Rossi.
Dopo un anno e mezzo trascorso in tour tra Italia, Europa, Giappone e Russia promuovendo Vices, la band torna a casa e inizia a scrivere canzoni per quello che sarebbe diventato All The Colors Behind You. Durante questo periodo la band ha sperimentato alcuni cambi di line-up, introducendo il nuovo chitarrista Riccardo Tasselli e il nuovo bassista Alberto Felice insieme ai membri fondatori Matteo Rossi, Davide Pazzaglia e Andrea Neri.
Sunset Radio traccia per traccia
Si parte da lontano, almeno come date: la traccia di apertura del disco è 1957, un pezzo con caratteristiche pop-punk, energico e diretto.
Aggettivi che ben si adattano anche al secondo attacco del disco, Photographs, robusta e ben irrorata di elettricità. Inizio di chitarre e drumming che sgomitano per Stacy’s Bass, che pur sostenuta ha un mood appena pensieroso.
Si picchia duro con la nervosa My Everything, tra le maggiormente irrorate dal drumming. Ma non si perde un battito neanche con la seguente Sunrise (Losing My Faith).
Firework parte più o meno in modo simile, ma si permette qualche pausa melodica più estesa, forse in concessione di un umore generale del brano leggermente più malinconico.
Ingresso curioso in 9AM, che tralasciati i cori d’apertura si tuffa in un pezzo perfetto per le college radio americane degli anni 90. Much Deeper si propone con un passo medio ma spara la sua elettricità ad altezza uomo.
Don’t Ask Me What My Songs Talk About è un piccolo ma significativo intermezzo, aperto con autotune e chiuso in modo bruciante. Più discorsiva A Shipwreck In The Sand, elettrica e intensa. Un filo curiosa la chiusa del pezzo.
Il disco termina con Bottles, una ballata improvvisamente melodica, nostalgica e acustica.
I Sunset Radio pubblicano un disco diretto, senza troppi fronzoli, potente e vivo, che raggiunge tutti gli obiettivi che la band aveva in mente.
Genere: post punk
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