The Defiance, “Rise”: recensione e streaming
The Defiance sono una band alternative rock che si forma nel 2012 a Oristano in Sardegna. Pubblicano il loro primo disco autoprodotto …From the Ink of our Skin nel Dicembre 2012, un disco di dieci tracce che permette alla band di incrementare la propria attività live, di farsi notare nel circuito delle band emergenti isolane e di ottenere riconoscimenti con la vittoria di numerosi contest.
Negli anni che vanno dal 2013 al 2015 la band macina palchi e chilometri, improntando il proprio stile musicale su un terreno eterogeneo che miscela il punk rock con la folk music, i riff stoner con i ritornelli pop-rock; il tutto accompagnato da una live performance energica ed esplosiva che contribuisce a definire il sound delle nuove composizioni.
Nell’aprile 2017 la band firma con la indie label italiana Seahorse Recordings per la pubblicazione del loro secondo lp dal titolo Rise, contenente undici brani inediti.
The Defiance traccia per traccia
Si parte con energia: I Am The Ocean, a dispetto di un titolo sereno, martella con consistenza, soprattutto grazie a drumming, chitarra e voce che sembrano figlie del metal anni 80/90. A variare il percorso, comunque fluido, c’è un intervento recitato/rappato in italiano, un omaggio alla nativa Sardegna.
Si prosegue con un’altrettanto aggressiva I Hate to Speak, un rock pieno di carne e sangue, vivido e crudo. Anche Sin City mantiene l’attività e la voglia di assalto a livelli molto alti, alzando anche la velocità, nel contempo.
Hold On! si apre a ventaglio su cori che riportano memorie di metal 80s, con qualche influsso blues. The Radio Will Sing for the Loner ha un titolo descrittivo, un attacco un po’ da Smashing Pumpkins degli anni belli e uno sviluppo disteso su oltre sei minuti, che accolgono cambi d’umore e ritmo.
Buona performance per The Defiance, che si segnalano per un livello di energia molto alto e per una consistenza complessiva interessante.