Ermanno Valeriano, aka The Same Stars, pubblica A Forever Home, un album indie rock, a cavallo tra emo e power pop.
Estate 2021. Inizio a scrivere qualcosa per un nuovo disco. “Notes From The Fall”, il primo album dei The Same Stars, uscito nel 2020, era scarno, minimalista, e ormai mi pento di averlo pubblicato così, così spoglio in termini di arrangiamenti. Le nuove canzoni devono essere qualcosa di diverso, e non voglio essere conosciuto come “il tipo con la chitarra acustica”. Voglio un album elettrico. Ok, non ho una band, ma non mi interessa; lo farò comunque.
Così mi metto a scrivere, e scrivo. Inizio 2022. Entro in studio. Le sessioni di registrazione sono fantastiche, è la mia parte preferita di tutto il processo. Non programmo nulla, invento tutti gli arrangiamenti di chitarra e voce sul momento. Le canzoni prendono forma, e sono davvero soddisfatto. Mi prendo il mio tempo. Finiremo le sessioni, l’album sarà pronto per la fine dell’anno. Tuttavia, è un periodo molto intenso della mia vita, e in qualche modo passano i mesi, e il disco rimane lì.
Poi mi convincono a mettere insieme una band per suonare queste canzoni dal vivo. Provo, ma sento che qualcosa non va. Non mi sento a mio agio. Questi vecchi vestiti mi stanno stretti, scomodi. Non mi va di cantare sul palco. Sono una persona diversa ora, un musicista diverso, e non mi piace essere costretto a fare qualcosa che non voglio. Perdo l’amore per queste canzoni, per questo disco. Succedono cose complicate nella mia vita. È un periodo dannatamente difficile. E siamo già a settembre 2024. Basta così. Capitolo chiuso.
Nel frattempo ho formato un’altra band, e il mio amore è tutto per loro e per questa nuova musica che riflette chi sono veramente e tutto quello che mi è successo in quest’anno pazzo, così pieno di dolore. Tuttavia, gettare tutto nel nulla sarebbe un peccato. Devo pubblicare questo disco, è una questione di rispetto per il lavoro, il tempo e l’energia spesi su di esso.
Inizio a girare un video fai-da-te per “I Keep Running” e trovo un po’ di entusiasmo di nuovo. Il mio amico Carlo (Pinchetti) si offre di aiutarmi con il lancio del disco. È di grande aiuto, e sento che posso fidarmi di lui, è una brava persona. E così eccomi qui a scrivere di “A Forever Home” e tutto il resto. Non avevo voglia di farlo, perché quest’album fa riaffiorare molti ricordi che preferirei dimenticare. Immagino che quel tipo con il cappello da caccia avesse ragione…”Don’t tell anybody anything. If you do, you start missing everybody
The Same Stars traccia per traccia
Un’ondata anni Novanta rende molto vivo e variabile Can’t Stand Still, primo brano del disco, che viaggia tra suoni di chitarra e improvvise tempeste in cui gli strumenti corrono tutti insieme.
Più tranquilli i movimenti di I Keep Running, che tuttavia fa registrare una certa tensione interna e un mood non privo di contrasti. Si accelera con una certa decisione con Losing Streak, che sembra però ricca di pensieri cupi e di influenze indie rock.
This Time Around lavora sempre sulla velocità e l’intensità, di nuovo con memorie 90s molto vibranti ad accompagnare il percorso. Chitarra sempre in evidenza, addirittura impegnata in qualche assolo.
Si scelgono vie acustiche invece per Bridges, che mette in evidenza sentimenti più intimi e forse profondi, con voci e coro a dialogare. Torna a correre Always the Same, con marcate tracce di influenze Foo Fighters.
A chiudere, ecco A Long Way Down, piuttosto tempestosa e ricca di contrasti, ma perfettamente in linea con il resto dell’album.
Molta nostalgia sonora e un pacchetto di canzoni ben realizzate per The Same Stars, per un disco che funziona bene e che ha un tracciato ben determinato.