Toshiro Pandino: la spontaneità è padrona

Sono un duo ma suonano come fossero dieci (o almeno è così che gli dicono, magari è piaggeria). Hanno un nome curioso come Toshiro Pandino, che è diventato anche il titolo del loro disco d’esordio, uscito nel marzo scorso. Con l’ausilio di basso e batteria, Fox e Fabio si sono aggiudicati uno dei premi speciali del Pending Lips Festival: sono infatti una delle cinque band selezionate da TRAKS. Ed è (anche) per questo che li intervistiamo.

Come nascono i Toshiro Pandino? E da dove nasce il nome del vostro duo?

Toshiro Pandino nasce a inizio 2017 dalla necessità di due disagiati di suonare, suonare, suonare senza sosta e senza compromessi, in reazione da parte di entrambi al fatto di non riuscire a farlo abbastanza coi rispettivi altri progetti. La spontaneità è padrona, anche nella genesi del nome: due parole unite in maniera improbabile nella mente di Fox una mattina, a pochi giorni dalla prima, epifanica jam.

A quanto ho capito, vi dicono in tutti che siete in due ma suonate come se foste dieci. Quali sono le cose a cui non potete rinunciare mai quando componete un brano dei Toshiro Pandino? Quali sono le componenti base del vostro stile?

Come detto, la spontaneità è padrona: le poche volte che abbiamo provato a scrivere in maniera più ragionata, ci siamo impantanati. Abbiamo capito che funzioniamo quando improvvisiamo e seguiamo il flusso. Riguardo al nostro stile, è stato definito “riff-tastic”, inevitabile conseguenza della mancanza di una chitarra, e quindi di accordi. Pubblicato il primo album, più essenziale e diretto, stiamo sperimentando allo scopo di capire fin dove possiamo espandere il nostro sound rimanendo in due.

Con quali premesse, ispirazioni e sentimenti vi siete messi al lavoro sul vostro disco d’esordio?

Abbiamo passato il primo anno e mezzo a suonare su e giù per l’Italia la musica che scrivevamo man mano, e al termine di ogni live qualcuno ci chiedeva l’album. In principio in realtà avevamo pensato di pubblicare i brani attraverso ep e singoli, seguendo l’approccio “pubblica meno ma con più frequenza” che tanto rende nel panorama musicale odierno.

Poi però abbiamo deciso di tentare una terza strada: pubblicarli tutti, uno alla volta, attraverso video live o videoclip su YouTube, per capire quali arrivassero di più al pubblico. Scegliere, così, che brani mettere in un album che raccogliesse il meglio di quanto scritto, tenendo da parte un paio di chicche solo ed esclusivamente per i fan più accaniti, che avrebbero sostenuto la campagna di crowdfunding.

Volevamo che questo primo album rappresentasse appieno quel che siamo dal vivo: presa diretta, nessuna sovrincisione, niente più di quel che siamo sul palco – ma registrato da paura. Giuseppe Salvadori delle Officine Meccaniche è riuscito nell’impresa e per questo ha tutto il nostro amore e la nostra riconoscenza.

Quali sono i vostri modelli e punti di riferimento?

Abbiamo un’infinità di influenze, e stili musicali diversi che abbiamo scoperto incastrarsi alla perfezione in un’unica entità, dal nome Toshiro Pandino. Non abbiamo modelli o punti di riferimento precisi e definiti, ma ci abbandoniamo al flusso derivante dall’incontro di tutte quelle influenze.

Com’è un live dei Toshiro Pandino?

Abbiamo chiesto ai nostri fan di rispondere a questa domanda. Le prime risposte:

SBAM!

xhcusisnndkalsudhd

La mia orchestra preferita… oh cazzo sono in 2!!! 🤔

Dal vivo

Booom!!!!

Pandastico.

Pepperoni

Come vedere Bari Lecce

YEAH (cit.)

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