Reduci dall’ultima edizione di X Factor, sul cui palco hanno portato una carica funk potente e versatile, i Westfalia hanno pubblicato di recente il nuovo singolo, Sunset Kids. Abbiamo trascorso #cinqueminuticon loro.
Sunset kids mantiene salda l’attitudine e il sound che avete presentato sul palco di X-Factor. Quanto è difficile mantenere la propria identità misurandosi con una realtà così “ingombrante”?
La tua è una bella domanda, in effetti quella di non snaturarci è stata la nostra principale preoccupazione, immaginavamo che partecipare a un talent, che prima di tutto è televisione e solo secondariamente riguarda la musica, ci avrebbe inevitabilmente portati ad accettare dei compromessi. Uno fra tutti è che la gente che ti guarda da casa non sa fino a che punto quello che stai mostrando sei veramente tu o quando al contrario l’immagine che ti viene attribuita è figlia della narrazione dettata dal programma.
Quella che si è vista sul palco di X-Factor è soltanto una (per quanto importante) delle tante sfaccettature del nostro sound. Di base non ci poniamo limiti nel cercare soluzioni che ci piacciano all’interno di generi diversi, se non quello di avere come punto di partenza il groove, perciò la musica che abbiamo scritto è talmente varia che sarebbe forse riduttivo considerare identitaria un’estetica come quella di Goblin.
All’interno del programma ci siamo spalleggiati a vicenda e crediamo di aver tenuto botta piuttosto bene, l’età e il fatto di essere in quattro hanno giocato a nostro favore. Non a caso appena usciti come prima cosa abbiamo scelto di far uscire Sunset Kids, per dare una sorta di continuità con Goblin e riprendere il filo del discorso iniziato prima della trasmissione, ma già nell’ep in arrivo… sarà tutta un’altra musica!
Il nuovo brano racconta la difficoltà di una generazione di lavoratori, incerti come forse mai prima di oggi e con un futuro completamente ignoto. Il mondo della musica non è certo esente da incertezza, soprattutto per un giovane che decide di farne un mestiere. Che cosa consigliereste a chi decide di provare vivere di musica?
Questi ultimi due anni hanno saputo mostrarci la precarietà della nostra condizione di lavoratori dello spettacolo come neanche la crisi economica da cui provenivamo era riuscita a farlo. A oggi forse i consigli che ci sentiamo di dare sono due: avere un buon piano B e credere nella musica con tutto l’entusiasmo di cui si è capaci, perché il rischio di abbattersi è dietro l’angolo e può rappresentare un bell’ostacolo.
In generale il problema più grosso è legato alle aspettative se poi per un qualche motivo vengono deluse, perciò è meglio darsi da fare senza averne troppe, poi se le cose devono capitare, capiteranno. Volare, sì, ma con i piedi ben piantati per terra.
Il vostro nome fa pensare al celebre furgone Volkswagen, che a sua volta è legato all’idea di viaggiatori liberi da condizionamenti. Vi riconoscete in questa definizione?
Quella del nome è una storia buffa: il nome Westfalia deriva in realtà da una marca di mungitrici, lo abbiamo visto su un cartello nel primo posto dove siamo stati a registrare, che era una ex stalla… abbiamo pensato subito che fosse molto funky, all’epoca in effetti eravamo una funky band.
Poi è rimasto, ci piaceva il fatto che evocasse un sound massiccio e lo sentivamo come parte della nostra storia. A parte questo i furgoni Volkswagen sono un’icona, non solo dal punto di vista estetico ma anche dell’immaginario legato al viaggiare, e noi ne siamo dei grandissimi fan. Nel caso in cui qualcuno di Volkswagen ci stesse leggendo, lanciamo un appello: avere uno dei vostri furgoni per i prossimi tour sarebbe un sogno, se vi piace la nostra musica contattateci!
A breve inizierà il vostro primo tour. Cosa dobbiamo aspettarci dai Westfalia dal vivo?
Abbiamo lavorato parecchio mettendo a frutto anche l’esperienza di X-Factor ed è uscito un live pieno di energia, musicalmente ricco di sfumature ma tutto da ballare, di cui siamo completamente soddisfatti. Quindi di sicuro c’è da aspettarsi tanto divertimento, il nostro in primis… che dire, venite a sentirci!
Terminiamo la nostra intervista con una playlist, ovvero qualche brano a vostra scelta per entrare un po’ di più nel vostro mondo. Possono essere vostri pezzi o canzoni che vi hanno fatto diventare ciò che siete oggi… Sbizzarritevi!
Volentieri, vi giriamo una playlist che contiene un po’ delle ispirazioni che convergono nella nostra scrittura. Buon ascolto!