Fantàsia è il nuovo album di Jacopo Ferrazza, in uscita per Teal Dreamers Factory. Dopo l’esperienza in solo di Wood Tales, pubblicato a febbraio 2021, Ferrazza, alla guida questa volta di un quintetto con due guest come Fabrizio Bosso (tromba) e Marcello Allulli (sax), interpreta visioni fantastiche e oniriche, delineate dalla fusione organica di jazz moderno, musica cameristica ed elettronica.

Nelle nove tracce che compongono Fantàsia, si susseguono episodi immaginifici e apparentemente sconnessi, così come si presentano i sogni. Ecco, quindi, ritratti gli ultimi pensieri di un soldato pochi istanti prima di cadere durante lo sbarco in Normandia (La Course) e le considerazioni sulla ciclicità del tempo ispirate da Siddharta (River Theater); o ancora il racconto surreale di un vortice spazio-temporale (Blue Glow). Ma anche percezioni sinestetiche, viaggi interstellari e una rinascita finale, tema caro a Jacopo Ferrazza, dopo Rebirth (Cam Jazz 2017). 

Jacopo Ferrazza traccia per traccia

Partenza dolce ma ritmata per il disco: la title track Fantàsia porta con sé il pianoforte ma anche una vocalità estremamente eterea e atmosfere che possono ricordare il cinema d’antan. Poi entra la “parentesi” più jazzata a smuovere le acque e a regalare ulteriori pizzichi di inquietudine.

Il pianoforte entra ovviamente anche nelle escursioni di The Explorers, che però si avventura con la forza di un ensemble coordinato e anche piuttosto muscolare.

Il contrabbasso dardeggia libero in River Theater, che si muove sinuosa tra atmosfere per lo più notturne ma poco dotate di calma. Il cantato si occupa di tenere insieme le parti mobili di un brano che si muove in diverse direzioni.

Escursioni piuttosto avventurose quelle che provano le “vecchie anime” di Old Souls, in un brano che si muove in modo molto aereo. Gli archi caratterizzano invece Land of Time, pezzo che si muove in bassifondi piuttosto dolorosi. La seconda parte si scopre particolarmente nervosa.

Battito accelerato quello de La Course, che peraltro si muove in modo armonico e melodioso. Lo sviluppo del tema portante viene poi lasciato a piano e contrabbasso, a sviluppare una trama sempre più fitta.

Blue Glow vede rotolare la batteria in un movimento particolarmente tempestoso. Step by Step recupera compostezza e la esercita su un background all’inizio piuttosto minimale, ideale per far emergere soprattutto la voce. Si chiude con i vagiti registrati da The Tree of Life, che poi lasciano spazio a ulteriori viaggi vocali e strumentali.

Un lavoro complesso e ben coordinato, quello del quintetto che fa capo a Jacopo Ferrazza, nobilitato dagli ospiti ma anche da una consistente attenzione ai dettagli senza perdere di vista la complessità del tutto.

Genere musicale: jazz

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