Xavier Pompelmo, “Valanghe”: la recensione
Si chiama Valanghe ed esce giusto oggi il disco d’esordio del cantautore Xavier Pompelmo. Xavier Pompelmo è il nome d’arte di Davide Bastolla, già noto nell’ambiente musicale grazie al suo lavoro di regista, visual artist, illustratore e animatore, come fondatore dello studio di effetti visivi ‘Bastanimotion’ (animazione del video “Tengo il respiro” di Rancore & dj Myke, regia di videoclip come “Ipocondria” di Giancane feat. Rancore, nonché primo video musicale realizzato con i disegni del fumettista Zerocalcare e “Che effetto fa” dei kuTso).
Parallelamente, Xavier Pompelmo porta avanti l’attività di produttore musicale e cantautore, realizzando il suo primo progetto discografico. Si tratta di un disco completamente autoprodotto, che lo vede, oltre che autore e produttore di testi e musiche, anche ideatore e creatore di tutta la parte grafica e degli stessi videoclip che hanno accompagnato l’uscita.
Xavier Pompelmo traccia per traccia
E’ rapido e piuttosto ambizioso l’ingresso nell’album di Xavier Pompelmo: Canti di balene è breve ma si appoggia su suoni e concetti stratificati, pop ma non banali.
Si scivola sulle corde della chitarra per la seguente Nebulosa, che moltiplica la voce e si fa impattante e piuttosto suggestiva.
Entrano in maniera più propositiva i synth all’interno di Uccelli Gialli, episodio che fa scelte del tutto pop, con istinti dance.
Passo compassato quello di Chimera, leggermente filtrata ma capace anche di aperture e colori improvvisi.
Gli effetti speciali vocali si amplificano in Che la natura aspetti, che ha un’apertura angelica ma poi si fa concreta, con un beat determinato e quasi dance.
Ecco poi il singolo Macigno con le gambe, figlia del synth pop con ripensamenti e considerazioni varie sul concetto di pesantezza.
Un po’ più di dramma nell’apertura di Neon blu, forse il pezzo più “cattivo” dell’album.
Il disco si chiude con Spediscimi sulla Luna, voglia di fuga in forma di ballad sintetica,
Canzoni quadrate, veloci, spesso molto pop e leggere senza essere per forza “facili”. Xavier Pompelmo scrive testi interessanti e li veste con colori sempre diversi e piuttosto festosi. Un esordio con il passo giusto.