Gli Zio Pecos sono tornati dopo la pausa forzata con il loro quarto album registrato in studio intitolato Chiaroscuro (ed. Astralmusic). Un album composto da undici canzoni in cui pensieri, momenti di quotidianità, ricordi e speranze, viaggi introspettivi, amori, storie di tutti caratterizzano, come sempre, la canzone della band marchigiana.
Un album che, dopo Dentro le cose che suscitò l’interesse di critica e pubblico fino al palco delle audizioni di Musicultura, fa emergere le contraddizioni dell’esistenza: il bene che convive con il male, le salite e le discese, le gioie e le tristezze, le luci e le ombre.
La band composta da Checco Zagaglia (Voce e chitarra), Thomas Bellezze (Cori e chitarra), Nick Ao (Batteria), Puccio (Contrabbasso) e Luca Gatto (Synth) ci racconta della vita nelle sue sfaccettature e nei suoi vari capitoli riassumendo bene i temi riassunti emblematicamente nel suo titolo.
Le storie antiche e nuove degli Zio Pecos
Qualche idea sintetiche si insinua nelle sonorità degli Zio Pecos, per esempio in brani come Calcio balilla. Ma è evidente come la sostanza sonora della band faccia riferimento a un rock molto elettrico e anche abbastanza ruvido.
C’è spesso un po’ di ironia a sorreggere i testi della band, anche se brani come Magia o Un mondo migliore non mancano di qualche dose di dramma. Alla band piace giocare con qualche ipotesi elettronica, che fa dialogare con strumenti più tradizionali.
Le tematiche sentimentali sono trattate a volte da prospettive alternative, come in Ti piace di più. Filosofia e psichedelia si intrecciano in brani come Il tempo va, per un disco dal suono compatto e omogeneo, ma pronto ad affrontare tutte le variabili in campo.

